Vi siete mai chiesti cosa si dicano i pesci rinchiusi negli acquari?
In una scuola materna di un piccolo paesino di provincia, la maestra Lucia decise di posizionare un piccolo acquario al centro del salone, per insegnare ai suoi scolari a prendersi cura degli animali domestici. Vi sistemò, all’interno, tre pesciolini colorati: Lino, rosso con una macchiolina gialla sul dorso, Pina, tutta viola, e Ninetto, grosso, nero e con dei lunghi goffi baffoni.
Custode d’eccezione fu nominata Sofia, una dolcissima bambina di tre anni e mezzo che si rifiutava di parlare. A lei il compito di controllare che, ogni mattina, qualcuno desse da mangiare ai tre fratellini.
Dopo pochi giorni, però, la piccola cominciò ad accostarsi spesso all’acquario.
Da lontano si vedeva chiaramente che parlava con i suoi nuovi amichetti, ma, non appena qualcuno le si avvicinava, ritornava ad essere la silenziosa di sempre.
Tutti decisero di lasciarla fare, fingendo di non aver capito la realtà dei fatti.
Così, passarono due mesi.
Nessuno aveva mai sentito Sofia pronunciare un’unica parola, eccetto la furba Lucia che aveva iniziato a spiarla.
Un giorno, però, mentre Sofia parlottava con l’acquario, l’incauta maestra, nascosta pochi metri indietro, fece un fragoroso starnuto. Immediatamente, la bimba si voltò scoprendo l’inganno, e corse a nascondersi in bagno.
Lucia la raggiunse, chiedendole scusa e stringendola a sé, in segno d’affetto. Le spiegò che era stata costretta a spiarla, perché tutti erano molto preoccupati per il suo mutismo.
“Ma cosa parlo a fare con voi? State sempre a chiacchierare! Invece, nessuno ascolta Lino, il mio amico pesciolino!”.
La maestra, sorpresa dall’improvviso parlare della sua piccola alunna, le chiese, quindi, cosa di bello avesse Lino da raccontarle.
“Tantissime cose meravigliose. Mi parla della sua vita nell’oceano, prima di arrivare qui a scuola, della sua fidanzata Tilli che spera, prima o poi, di rincontrare. E’ un vero chiacchierone, e ci scambiamo un sacco di consigli. Mi ha detto che sei molto simpatica ed io gli ho confessato che sei la mia maestra preferita!”.
Insomma, Sofia aveva deciso di tuffarsi, ogni giorno, nel mondo della fantasia, dove poteva chiacchierare liberamente col suo piccolo migliore amico, senza temere il giudizio di nessuno.
Finalmente, però, la sua dolce maestra riuscì a farle capire che anche i suoi compagni sarebbero stati felici di ascoltare le storie di Lino, ma che loro non conoscevano il linguaggio dei pesci, perciò spettava a lei raccontargliele.
E fu così che Sofia iniziò, ogni mattina, a raccontare storie immaginarie di un piccolo pesciolino chiacchierone smarrito nell’oceano, e non smise più di parlare con chiunque le si avvicinasse.
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