mercoledì 7 febbraio 2018

La quiete dopo la tempesta



Questa notte, improvvisamente, un violento temporale si è imbattuto sulla mia città.
Saranno state le due. Lorenzo si è rintanato, in modalità cucchiaino nel cucchiaio, sul mio ventre, ed io, inarcando la schiena, gli ho concesso più spazio che potevo.
E' ancora troppo piccolo perché gli si possa spiegare cos'è un temporale.
Ma, seppur volessi provarci, cosa potrei dirgli?
I tuoni sono le urla di chi si arrabbia, e pensa di provare un po' di sollievo, sfogandosi.
I lampi, invece, sono i flash della macchina fotografica del cuore... Perché le parole dette nei momenti d'ira lasceranno delle cicatrici spesso eterne.
Insomma, tutti noi ci imbattiamo, prima o poi, in un temporale.
L'importante è ricordarsi che il sole sorge subito dopo, senza fretta, ma puntuale.
Qualcuno, prima di me, diceva, infatti, che "non può piovere per sempre".
Ecco.
Questa sono io dopo la tempesta. Al mare. Nel luogo che culla i pensieri e i sogni di tutte le anime inquiete.
Il sole, come sempre, è tornato.

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