mercoledì 21 febbraio 2018

Familiari di sangue o per merito?



Sono l'unica al mondo a pensare che i parenti dovrebbero meritarsi questo titolo, previa la cancellazione dall'albero genealogico?
Sin da quand'ero piccola, ho sempre scelto di regalare metaforici titoli parentali a persone assai vicine alla mia famiglia, ma non davvero affini a me o ai miei genitori.
Ad esempio, tutti in paese pensavano che fossi la nipote del barbiere, solo perché l'avevo sempre chiamato zio Alessandro. E invece no. Gli volevo un bene immenso, mi aveva vista crescere, ma era solamente il migliore amico di mio padre.
Crescendo, le abitudini sono rimaste immutate.
Zio Lello, nonna Lina, zia Lucia, e mille altri.
E i veri parenti? Beh, molti di loro, paradossalmente, li ho sempre chiamati col nome di battesimo e basta, nonostante li adorassi. Altri, invece, non li ho mai trattati.
Questo perché resto ferma dell'idea che anche i titoli di parentela andrebbero meritati.
Prendiamo, ad esempio, una zia che non ha mai avuto un pensiero dolce verso suo nipote, né gli ha mai fatto una telefonata per sapere come andasse lo studio o il lavoro. Perché dovrebbe continuare ad essere definita tale?
Non sarebbe meglio se fossimo liberi di accostare il termine "ex" al grado di parentela, per mancato rispetto delle norme?
Probabilmente, ci ameremmo di più.
Intanto, continuate a chiamare le persone care col nomignolo che preferite.
E lunga vita ai parenti. Veri e presunti.

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