mercoledì 8 luglio 2020

Tutti scrivono poesie: quanti ne sono davvero capaci?

Discutevo con un'amica in merito a quanto sia oggi inflazionata la poesia.
Tutti ne scrivono, persino i bambini, e questo ha portato, a mio avviso, al decadimento del genere.
Per me la poesia è tutt'altra cosa.
Deve seguire una metrica ben determinata, contenere delle figure retoriche, essere musicale.
Spesso, invece, leggo componimenti che sembrano semplici riflessioni spezzettate.

Poesie moderne, direste voi?
Chissà. Ma a me piacciono i classici e vorrei che chiunque si accingesse a scrivere fosse costretto a rispettare delle regole fisse.

Secondo lei, poi, il tema dell'amore è ormai troppo sdoganato.
Sono d'accordo, tant'è che delle molte poesie scritte da ragazza ne apprezzo essenzialmente due, una sul tema dell'Olocausto e l'altra sulla morte di una persona cara.

Vi propongo la seconda, inedita per questo blog, ma classificatasi al terzo posto del "Premio Letterario Donna" nel 2008.

Un ultimo flashback

Ti restano modici,
fugaci,
attimi di essenza.
Dentro te 
silenzi assordanti 
e fragilità.
La tua parte 
più oscura 
e recondita.
Hai paura 
di arrenderti 
al richiamo della vita.
Non averne.
Chiudi gli occhi.
Tutto scorre 
dinanzi a te.
Passato e presente,
congiunti,
ti donano l’eternità 
che sognavi.
Un ultimo flashback.
Il primo passo verso l’infinito.
Vivrai 
nelle sere d’estate 
con la luna piena.
Nei primi vagiti 
dei neonati.
Nelle luci di Natale 
e nelle campane pasquali.
In tutto ciò 
che è poesia.
Buon viaggio…

Insomma, tutti possono scrivere poesie, o siete d'accordo con me che bisognerebbe porsi dei limiti? É un po' come i libri auto-pubblicati. Ormai anche lo scribacchino più anonimo ne ha dati alle stampe almeno un paio, ma io continuo a rifiutarmi di pubblicarne uno, proprio perché non amo seguire le masse...
E per rispetto dei veri Autori.

53 commenti:

  1. Eh…. difficile risponderti nel senso che ho un'opinione in merito ma non vorrei sembrare un po' troppo cattivello. Diciamo in primis che io sono per il verso libero, a tal riguardo mi viene in mente per esempio una splendida poesia di Neruda "Spiego alcune cose" che non segue una metrica classica e neanche la rima baciata, o ancora mi vengono in mente la Wislawa Szymborska o la stessa Alda Merini. Diciamo anche però che non basta andare a capo per scrivere una poesia, la poesia richiede una sua musicalità che deve essere colta dal lettore. I libri autoprodotti…. sono da un lato una cosa senza senso se pensiamo che non esiste un minimo di verifica della qualità dell'opera, dall'altro però se uno è bravo e non trova un editore che lo pubblichi senza chiedergli soldi per lucrarci sopra, può diventare un ottimo strumento per provare a farsi conoscere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Voglio credere che "se uno è bravo davvero" l'editore se ne accorge e non se lo fa sfuggire.

      Quanto a Neruda, ho preparato un post con una sua poesia proprio per domenica, in occasione dell'anniversario dalla sua nascita.

      Elimina
  2. Vedo che la mamma ti ha istillato una vaga luce artistica..
    sul fatto che tutti scrivano - e spesso roba orrenda - sono d'accordo, meno sul fatto che la poesia debba sottostare a regole fisse. Il sentimento e la sensibilità sgorgano spontanee, e possono regalare magiche sensazioni, a prescindere da presunte qualità, da scuole di metrica o presunti indottrinamenti.
    Meno ancora che ci si debba porre dei limiti.
    A meno che non si pretenda di sbomballare tutto il mondo coi propri versi e pretendere di essere letti/ascoltati/approvati ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E come facciamo a sapere se i nostri versi suscitano davvero emozioni, o se vengono letti frettolosamente solo da chi ci conosce e per farci un favore?

      P.S. No, mamma non mi ha instillato nulla. Altrimenti sembra che mi teneva sei ore seduta con la penna in mano sin da quando avevo due anni.
      Semplicemente mi ha trasmesso il dono della scrittura, sebbene le nostre abilità siano completamente diverse.

      Elimina
    2. Si infonde un dono ereditariamente... ;)
      ...spesso dei versi ispirano tutt'altro da quello che stimola originariamente un poeta, e come mi piace ripetere, appena scritti, le nostre creazioni non sono più nostre.. ma di chi ne ricava sollecitazioni.. ;)

      Elimina
  3. Non so se tutti scrivono poesie, ma sicuramente in Italia parecchi scrviono. Poi la qualità è da vedere. Per quanto riguarda la poesia a volte ciò che si vuol dire è talmente personale che la qualità rimane in secondo piano.
    Comunque servirebbero più poeti a questo mondo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente il mondo avrebbe da guadagnare se tutti avessero la sensibilità dei poeti.
      Quelli veri, però... 😉

      Elimina
  4. Come scrisse il grande Walt Whitman, la poesia salverà il mondo.
    Sereno giorno.

    RispondiElimina
  5. Diciamo che la poesia è una forma d'espressione. Anche semplici versi spezzettati lo sono. Certo in senso stretto hai ragione tu: ciò non ci rende automaticamente poeti. Come il prendere matite o pennelli non ci rende automaticamente pittori.
    Bisogna avere delle basi...oltre a una buona dose di talento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E il talento dovrebbero notarlo gli altri, non noi stessi...

      Elimina
  6. Quelli che scopiazzano fanno parte della peggiore specie.
    Pensa che su Facebook mi capita che "amici" copino i miei pensieri senza condividere la fonte, o citarmi.
    All'inizio mi arrabbiavo, mentre adesso mi viene da ridere.
    Devono essere proprio vuoti e ignoranti per fare una cosa del genere.

    RispondiElimina
  7. Cara Claudia, lo sai ha me piacciono tanto le poesie, io mi definirei
    un vero sognatore, sono semplicemente un romantico sentimentale...
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma tu le leggi.
      Non credo ti cimenti nella scrittura.
      Amare (e leggere) la poesia è meraviglioso.

      Elimina
  8. La poesia è un'arte eccelsa come la pittura e la scultura.
    Ci si può provare, ma poche restano immortali.

    RispondiElimina
  9. Mi verrebbe da dire che son nessuno per giudicare.
    Però...chi può davvero giudicare allora?
    Ma è un po’ la stessa cosa con gli scrittori...non so se qualche racconto pubblicato su qualche anonima o meno antologia , magari dopo che hai vinto dei concorsi letterari fa di te uno scrittore?’
    Alla fine il successo lo decreta il pubblico no?
    Quanto si riesce a vendere ...io son molto terra terra come ragionamento.
    Come dici te il talento lo giudicano gli altri...se c’e l’hai o meno.
    Il minimo che un poeta/scrittore o presunto tale dovrebbe fare è quello di accettare le critiche ..quelle costruttive .
    Ciao



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se parli del mio caso specifico, il racconto vincitore di concorso e pubblicato in un'antologia è uno.
      Non so quante copie siano state vendute, poiché non ho i diritti economici sulla pubblicazione, nè mi interessa.
      Non mi sono mai considerata scrittrice per "Dicembre, dalla cenere al sole", o poetessa per qualche componimento premiato.
      La polemica sul ruolo dello scrittore nasceva in un altro post, in cui mostravo il mio CUD da, appunto, scrittrice e mi chiedevo quanti degli attuali scribacchini abbiano mai visto un CUD nella loro vita. Ma non voglio ripetermi.
      Ti basta cercare il post in oggetto per ri-leggere in maniera dettagliata la mia opinione.

      Elimina
    2. Non mi riferivo a te ..sei sempre sulla difensiva a volte per niente?
      😘

      Elimina
    3. No, tesoro. Non crederlo.
      Siccome parlavi espressamente di racconti pubblicati su antologie e vincitori di concorso, pensavo ti riferissi al caso specifico.
      Non so se altri blogger hanno mao vinto dei concorsi con un racconto, a parte Marina, che comunque è una persona squisita e non mi risulta che vada ad insultare gli altri.
      Qui, ormai, ne vedo di tutti i colori.
      Commenti anonimi che mi accusano persino di aver mentito sull'incidente.
      Si rasenta la follia.
      Ne elimino dieci al giorno, perché ormai ho deciso di non perderci più tempo.
      Guarda, ne ho appena ricevuto uno. Vado a leggerlo.

      Elimina
    4. MI piace quando mi chiami tesoro....ahhaha!!!
      Comunque la tua poesia non l'ho ancora letta , troppo lunga e devo aspettare l'ispirazione.
      Il tuo racconto invece lo ricordo e mi è piaciuto molto.

      Elimina
    5. Grazie.
      Quel racconto rappresenta la pagina più dolorosa della mia vita (magari gli anonimi diranno che mi sono inventata pure la morte di mio padre, e cavoli pagherei per essere una bugiarda...).
      La poesia è solo un componimento scritto in occasione della morte di mia nonna.
      Probabilmente è stata l'ultima volta che ho buttato giù dei versi.
      I racconti mi danno molte più soddisfazioni.

      Elimina
    6. Letta , preferisco il racconto "Dicembre..." -:)
      Comunque dai non demordere , poi se ti han premiato ..sicuramente ne capiscono molto più di me di poesia.
      Baci

      Elimina
    7. Vedi.. adesso che ho letto la tua risposta , la tua poesia acquista tutt'altro significato.
      Mi spiace per la nonna.
      Ciao

      Elimina
    8. Demordere di che? Ma scherzi?
      Mica io voglio fare la poetessa o dico di esserlo?
      Già fatico a dire che sono una scrittrice, con tutto che mi pagano per scrivere... 😉

      Elimina
    9. Nonna mancò nel 2008 in seguito a una lunga ospedalizzazione.
      Nel suo caso la vidi letteralmente spegnersi giorno dopo giorno, mentre nel caso di papà mi è sfuggito via dalle mani in un istante, tre anni dopo.
      Ecco, sono due emoziono diverse.
      La seconda non riuscirei mai ad esprimerla in poesia, e il racconto mi è sembrato più idoneo, per contenere tutto quello che mi scoppiava nel cuore.

      Elimina
  10. Commento al volo:
    oggi tutti possono farsi poeti, accostando parole con una certa abilità (o anche ruffianeria), ma pochissimi sono poeti davvero, e sono quelli che restano.
    È un'arte che non mi piace per quanto mi piace, nel senso che rispetto i classici o i poeti comprovati, e si nota che hanno un uso dirompente delle parole, delle figure, della metrica (con cui sanno anche giocare).

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dunque anche tu, come me, preferisci la poesia "classica" e non quella auto-proclamata.

      Elimina
  11. Siete tutti dei gran rosiconi che non sanno fare niente se non vivere vite misere e rompere le palle agli altri.
    Silver.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti riferisci agli anonimi, vero?
      Perché in quel caso il commento sarebbe inappuntabile.

      P.S. Sei lo stesso S. che mi ha lasciato tre commenti sul post dell'altra poesia?
      Cavoli, da S. a Silver hai fatto uno sforzo immenso.
      Nome proprio di persona molto comune e realistico.

      P.P.S. Preferivo S. di Spazzatura. 😘

      Elimina
    2. Sono uno che ti conosce bene, Claudia.
      Ne abbiamo bevuti i caffè insieme, ne hai dette di stronzate.
      Poi hai commesso un errore.
      Stammi bene, finché dura.

      Elimina
    3. Fatico a crederlo, perché non prendo mai caffè con gli imbecilli.
      Questa storiella del "ti conosco e hai commesso un errore" l'ho sentita su un altro blog.
      Cambia copione.

      Elimina
  12. Mi sono spesso proposto domande del genere. Se invece di scrivere : "Si sta come/ d'autunno/ sugli alberi/ le foglie" Ungaretti avesse scritto Stiamo come stanno le foglie in autunno su gli alberi, sarebbe stata sempre poesia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo proprio di no, sai?
      Nel senso che sarebbe stata una poesia, ma magari non avrebbe avuto lo stesso successo.

      Elimina
  13. Italia: popolo di scrittori e poeti, peccato che non legga nessuno XD
    La poesia fatta bene non è la cosa semplice che molti sembrano pensare. Del resto non lo è nemmeno la letteratura. Autopubblicazione e social hanno fatto sì che moltissimi rendano pubblici i loro lavori, il che non significa che siano di qualità. Si salvano in pochi in mezzo alla massa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo.
      Se ne salvano davvero pochi.

      Elimina
    2. Ma infatti questa cosa me la chiedo spesso, non brilliamo per l'acquisto di libri però abbiamo tanti aspiranti scrittori. Non me lo spiego.

      Elimina
    3. Probabilmente la gente pensa ancora di potersi arricchire pubblicando un libro, senza calcolare che gli stessi "autori", probabilmente, leggono pochissimo.

      Elimina
  14. Ho diverse amiche che scrivono poesie e ho amiche buggianate da case editrici che con false promesse hanno rubato migliaia di euro a speranzosi poeti
    A me piace leggere lo scrivere degli altri anche perché i pensieri sono lo specchio del sub conscio e piace immaginare lo stato di chi scrive in quel momentoI temi, lo scrivere più o meno compunto mi interessano il giusto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi dispiace per le tue amiche, ma purtroppo il fenomeno è molto diffuso.
      Dall'altra parte ci sono le case editrici self che ti illudono di poterti fare strada da solo nel mondo della letteratura, ma in realtà servono solo a sfornare centinaia di titoli che nessuno leggerà mai.

      Elimina
  15. Nella mia libreria ho Neruda , Prevèrt , Pascoli , Carducci ecc.... ma ,
    non ho mai pensato di scrivere poesie . IO conosco i miei limiti ,
    forse altri no , è questo il guaio .
    Non sapevo che avevi scritto Poesie , dove le trovo ?
    Un bacio perchè con il caldo l'abbraccio è troppo appiccicoso .
    Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non le trovi da nessuna parte, perché non le ho mai pubblicate.
      Le mie preferite sono, appunto, qui.
      Quella sull'Olocausto "Uomini senza ombra" la trovi cliccando sul link sottolineato in blu.
      L'altra la leggi qui. Stop.
      Non ne pubblicherò delle altre.
      Lascio che a farlo siano i veri poeti. 😉

      Elimina
  16. Vero cara Claudia, ma i veri poeti esistono e non sono improvvisati, perchè gli addetti ai lavori sanno riconoscere le cose belle e valide. Se posso permettermi di segnalarti mio cognato con il suo blog "Il Malcesinese https://ilmalcesinese-pino.blogspot.com/ a cui curo il blog insieme a lui, vedi come ti sembra. Considera che ha fatto teatro ed ha avuto tantissimi riconoscimenti in tutta Italia, un siciliano prestato al nord per motivi familiari, che scrive da moltissimi anni. Fammi sapere cosa ne pensi. Ciao un bacione Angelo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo Angelo.
      Vado subito a visitare il blog di tuo cognato. Ti faccio sapere come mi sembra.
      Un bacio.

      Elimina
  17. Preferisco la classicità, anche se di poesie non scrivo e solo sporadicamente leggo.

    RispondiElimina
  18. Ciao Claudia...in questo argomento mi ci ritrovo e ti lascio il mio parere. A parte le filastrocche, mi diletto a scrivere poesie da anni senza pretendere di essere una poetessa e senza una metrica precisa perché ritengo che la metrica sia troppo costrittiva per me. Amo le metafore, la musicalità e amo le rime baciate. Se ne hai voglia, ti invito sulla mia pagina personale del sito Scrivere. vivi.scrivere.info Mi fa piacere se dai un'occhiata. Riguardo al blog, ti ringrazio per il consiglio che ho subito seguito, cambiando carattere e anche lì mi piacerebbe mi dicessi se adesso risulta più leggibile il post. Ti ringrazio e ti saluto con un abbraccio e un sorriso. Buona serata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono felice che tu abbia ascoltato il mio consiglio. Si ha sempre paura di darne, poiché alcuni possono offendersi.
      Vado subito a verificare la leggibilità del testo.
      P.S. Le tue rime sono bellissime.
      Un abbraccio.

      Elimina
  19. La poesia è un genere di nicchia, nel senso che non a tutti piace e solo in pochi ne capiscono veramente qualcosa tanto da poterne definire il valore. Perché, come dici anche tu, Claudia, la poesia deve sottostare a determinate regole, esattamente come la prosa. Certo, in ogni genere letterario sono esistite ed esistono continue rivoluzioni, tanto da finire per accettare come buoni azzardi che prima erano considerati obbrobri - sto pensando, ad esempio, a quei "cannibali" degli anni '90 per quanto riguarda la narrativa.
    Però, no, non tutti possono auto-proclamarsi poeti. Ovvero, chiunque può scrivere versi, specie se lo fa per una catarsi personale, ma sarà come la massaia che a casa prova la ricetta del grande chef. Quando si diventa "poeti", "scrittori", "pittori", "cantanti"...? Suppongo quando il riconoscimento del proprio talento è generale. A me piace molto sbirciare la poesia altrui, leggere le poesie dei grandi, provare a capire... La poesia è un'emozione che scaturisce dalla fonte centrale del sentimento che l'ha ispirata: dice di una persona più un verso che pagine e pagine di resoconto.
    La tua poesia è molto bella. Mi piace molto e sai che effetto ha su di me in questo periodo.
    Ti abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In questo momento più che mai la senti tua. Purtroppo.
      Quanto al resto, sei inappuntabile, come sempre.
      Tu scrivi versi meravigliosi, ma non hai mai avuto la presunzione di definirle poesie, tanto che non gli dai nemmeno un titolo, come logica vorrebbe.
      È stato faticoso riuscire a "rubartele", ma sono felice di averlo fatto.
      I tuoi versi trasudano passione, amore, incanto.
      E anche se privi di metrica, proprio per la tua umiltà e per il fatto che li scrivi senza alcuna pretesa di identificazione nel genere della poesia, io li apprezzo e li pubblicherò.
      Un abbraccio.

      Elimina
  20. La poesia moderna sa essere molto bella. E' che a volte le forme artistiche le si comprende meglio decine di anni dopo.
    Non tutti possono scrivere poesie, così come non tutti possono diventare insegnanti, non tutti sono chef stellati, non tutti possono fare un'operazione a cuore aperto.
    Però provarci, nel caso della poesia, che male fa? Se scrivere dei versi fa sentire bene, che ben vengano. Poi il risultato può piacere oppure no, come molte altre cose.
    Baci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo.
      Mi hai fatto pensare a mio marito che lavora da vent'anni in cucina e ha ricoperto anche ruoli di primaria responsabilità, ma quando gli chiedono se è uno chef risponde "sono un cuoco".
      Eppure è molto apprezzato nel suo mestiere. Ma umili (o obiettivi, a seconda dei casi) ci si nasce.

      Elimina
    2. Ci si nasce ma poi bisogna saperlo restare. Tuo marito si, e questo gli fa un grande onore :)

      Elimina

Per colpa di chi ne ha abusato, minando l'atmosfera familiare che si respira su questo blog, sono vietati i commenti anonimi, così come quelli polemici e offensivi.
Se non prendi la vita con filosofia e ami mettere zizzania, sei nel posto sbagliato.