domenica 15 luglio 2018

Sequestra e picchia la compagna incinta: arrestato


Se c'è una cosa che non farò mai, finché scriverò su questo blog, e in qualsiasi altro luogo, è smettere di denunciare il fenomeno della violenza sulle donne.
Solo pochi giorni fa, infatti, raccontavo l'esperienza di Stash, rendendogli onore.
Oggi, però, la cronaca mi riporta nel buio, in un misto tra sgomento e disapprovazione.

Ad Ascoli Piceno, infatti, una donna incinta di nove mesi è stata segregata in casa e picchiata ripetutamente dal suo compagno.
Per fortuna il bambino, venuto alla luce dopo le ennesime percosse, sta bene, e l'uomo che non ne ha voluto riconoscere la paternità, è stato arrestato.
A lanciare l'allarme sarebbero stati i sanitari del pronto soccorso a cui la vittima si sarebbe rivolta più volte, con evidenti segni di violenza, dichiarando, però, di essere caduta o di aver subito incidenti domestici.
Per fortuna, però, i medici si sono resi conto che la natura di quelle lesioni fosse ben diversa da quella raccontata ed hanno segnalato il caso alla Procura, che ha subito aperto un'inchiesta.

Ancora una donna, quindi, che ha cercato di coprire il suo mostro, portando in grembo quello che potrebbe essere suo figlio.
Ancora una sfortunata e, per molti versi, incosciente che ha messo a repentaglio non solo la propria vita, ma quella del suo bambino.

Eppure, è facile parlare da fuori. E' semplicissimo dire che avrebbe dovuto denunciarlo, oppure scappare via.
Ma se questa ragazza non avesse nessun parente o amico su cui fare affidamento? Se fosse disoccupata e senza un solo euro in tasca? Se fosse, semplicemente, terrorizzata dalle minacce di morte di lui, nel caso in cui l'avesse denunciato?

Per fortuna, io non posso sapere cosa si provi a vestire i suoi panni, ma vorrei tanto che la cronaca smettesse di sfornare, ogni giorno, storie del genere che, troppo spesso, si concludono con un femminicidio.
L'unico pensiero che mi affolla la mente è che, di sicuro, tutte queste donne hanno bisogno della nostra comprensione, più che del nostro giudizio...
Proprio come vi dicevo stamattina.

22 commenti:

  1. Ciao Claudia!
    Grazie per la tua visita al mio blog, ricambio volentieri: anche il tuo è molto interessante.

    E soprattutto non posso che essere d'accordo con te. Non bisogna smettere MAI di denunciare la violenza, sia sulle donne che in qualsiasi altra forma. Sono contenta che ci sia ancora qualcuno che sostiene questi valori nell'era in cui "si fa finta di niente fino a quando non capita a me".

    Detto questo, ti seguo volentieri! :)
    Spero tornerai anche tu sul mio blog!
    A presto!
    Diana.

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    1. Che bello trovarti.
      Tornerò sicuramente da te, perché ho apprezzato il modo in cui scrivi anche se, ahimè, detesto il latino. Mi perdoni?
      Un abbraccio.

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  2. Ti ringrazio molto! :)
    E figurati, io sono un'amante di lingue e culture del mondo, quindi parlerò anche di altre lingue oltre al latino :P Anzi, puoi già trovare un articolo su un bellissimo poema giapponese, te lo linko qui:

    https://loveculturelanguage.blogspot.com/2018/06/la-scrittura-giapponese-il-poema-iroha.html

    Spero possa essere di tuo interesse!
    A prestissimo!
    Un abbraccio!

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    1. Davvero molto intenso.
      Grazie per avermelo sottoposto.
      A presto.

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  3. Per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità: ancor più del cancro, della malaria, degli incidenti stradali e persino della guerra. Questo dato sconvolgente, proveniente da una ricerca della Harvard University, apre il rapporto sulla violenza contro le donne nel mondo diffuso in questi giorni dal "Panos Institute" di Londra, un'organizzazione non governativa che si occupa di problemi globali e dello sviluppo. Il rapporto, preparato per l'apertura di una sessione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile, raccoglie studi e ricerche sul problema della violenza sulle donne effettuati in ogni parte del pianeta da organismi e istituti nazionali e internazionali. Dalle sue pagine, emerge la drammatica fotografia di una realtà che non risparmia nessuna nazione e nessun continente.
    Una mi ha detto:
    "La donna stuprata. Milano è una città dove le mani maschili pensano di poter perlustrare tranquillamente il tuo corpo. Avevo 7 anni e quando andavo a scuola, con la mia sorellina, mi mettevo in tasca dei sassi...Sul Tram poi eri un bersaglio facile e se alzavi la voce, la persona in questione diceva che mi sognavo tutto, poi scendeva alla prima fermata! 16 anni. Tornavo dall'ufficio, ore 8 p.m. tranquilla e serena quando un uomo mi viene addosso, non mi ero nemmeno accorta che c'era, nessuno in giro, ho mollato borsa, libri e mentre lui cercava....io gli ho piantato le unghie in faccia; mi è rimasta la sua pelle sotto le unghie, Poi appena libera sono corsa a casa spaventata e il mio caro papà con la scopa in mano è sceso per dargliele......logicamente non c'era più".

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    1. Peccato che quel padre non abbia trovato nessuno.
      Una bella strigliata è proprio quello che serve a certi mezzi uomini, anzi no, amimali, macchè.. bestie feroci!

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  4. Cara Claudia, questo tuo post, mi fa sentire quasi colpevole di essere uomo, per me coloro che usano violenza, non devono chiamarsi uomini! Ma delle bestie, anzi peggio ancora.
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Hai ragione Tomaso.
      Magari esistessero più uomini di spessore come te, ma la società attuale ne è assai carente.
      Un abbraccio.
      Buona serata.

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  5. Hai ragione Claudia , ci sono degli uomini che SEMBRANO UOMINI ma sono
    delle BESTIE della peggior specie . Come le bestie feroci , bisognerebbe
    ammazzarli , tanto , non sono esseri umani .
    Sempre interessanti i tuoi post . Have a nice evening . L.A.

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    1. Grazie Laura. Sei sempre molto cara, anche se è sempre un dolore scrivere notizie come questa. Però non devono passare inosservate.
      Buona serata anche a te. 😘

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  6. Lo metti in carcere con tre negroni... fino a quando non resta incinto pure lui.

    Moz-

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    1. Diciamo che hai scritto esattamente quello che pensiamo tutti, ma che non diciamo per pudore.
      Ecco. Grazie!

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  7. MikiMoz , drastico come sempre , mi hai strappato una risata .
    Miki , sono d'accordo con te , soprattutto x vedere un uomo incinto .
    Non vivrebbe ai dolori del parto.....

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    1. Non ci sarebbe mica bisogno di arrivare al parto..
      Morirebbe già per le nausee, i bruciori di stomaco, ecc della gravidanza.. 😉

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  8. L'ennesima brutta storia di violenza. Non si è fermato neanche di fronte al bambino in grembo. Che tristezza!

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    1. Solo l'uomo è in grado di fare una cosa così atroce.
      Gli animali hanno molto più rispetto per le "femmine".

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  9. Ciò che mi lascia inorridita, più della stessa brutalità è la gelida freddezza con cui questo parassita della società ha commesso un tale scempio... Non c'è nulla da dire ... Giudicare ... Ma certe cose ti fanno male dentro e come dici tu Claudia, bisognerebbe avere comprensione e reale condivisione di un dolore ed uno shock così indescrivibile!... Ma come cavolo si può .?!? Come mi chiedo .. Come?!? Non ci sono parole. Un caro saluto ed un abbraccio 🤗 💋

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    1. No Stefania.. non ci sono proprio parole.. se non che noi siamo donne fortunate perché non subiamo nulla del genere, ma se anche per assurdo ci accadesse qualcosa di simile, sapremmo reagire. O almeno così voglio credere. Perché abbiamo le palle. Sicuramente più di questi omuncoli!!

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  10. Ciao Claudia, grazie della visita e del tuo gentile commento e complimenti per il tuo blog, ti seguirò volentieri.
    Buona giornata!
    Carmen

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    1. Grazie cara.
      Avrei preferito accoglierti con una notizia più allegra, ma ti assicuro che ti farai anche un sacco di risate.
      Buona giornata a te. 😘

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