Scontrino omofobo in ristorante romano: è scandalo

Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia di un palese caso di omofobia in un ristorante romano.

Una coppia gay, al momento dell'ordinazione, aveva chiesto al cameriere di sostituire il pecorino con del semplice parmigiano, ma al momento del conto ha trovato un'amara sorpresa.

Sullo scontrino, infatti, è apparsa chiaramente la dicitura "si frocio", provocando la reazione dei diretti interessati, che si sono rivolti alla Gay Help Line.

Inizialmente i gestori del locale hanno imputato la colpa ad un errore del computer, per poi provare a giustificarsi licenziando il cameriere "troppo spiritoso".
Sul web, però, è subito partita una campagna di polemica per boicottare il ristorante.

Non mi soffermerò sul fatto di specie. Vi ho linkato l'articolo dell'Ansa proprio perché possiate leggere tutti i dettagli dell'accaduto.
Il mio intento è, invece, di focalizzare l'attenzione sull'esigenza di schernire chi è diverso da ciascuno di noi.
Cosa ci guadagniamo a scrivere "frocio", "negro", ecc.
Una volta, al più ci scappava il ghigno o la risata, ma credo che tutto questo accanimento non fosse così diffuso.
Potrebbe anche essere, però, che semplicemente non se ne parlasse molto data l'assenza di social network e di organi di stampa online (quindi alla costante portata di tutti).

In ogni caso, sarebbe bello se tutti si sentissero liberi di amare chi vogliono, mangiare quello che desiderano, vivere nel Paese che più li aggrada, senza rischiare di restare vittime di discriminazioni più o meno invasive.
Intanto, è giusto che anche stavolta chi ha sbagliato paghi, e che l'episodio non passi inosservato.