Dal Giappone arriva il #KuToo. Sapete di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
Molte aziende giapponesi prevedono l'obbligo per le lavoratrici di indossare i tacchi sul lavoro.
Per protesta nasce, quindi, il movimento #KuToo, ispirato al più celebre #MeToo.
A lanciarlo su Twitter è stata, alcuni mesi fa, l'attrice e modella Yumi Ishikawa. Il nome scelto deriva dall'unione dei termini giapponesi “kutsu” (scarpe) e “kutsuu” (dolore).
Tutto cominciò in seguito ad un'offerta di lavoro ricevuta dalla modella nello scorso mese di febbraio come receptionist ad un evento, a condizione, però, che indossasse un tacco da 5 centimetri.
Da lì l'idea di scrivere un tweet polemico, senza immaginare che sarebbe diventato virale.
Così, a giugno la Ishikawa ha consegnato al ministro della salute, lavoro e welfare una petizione, che su Change.org aveva ricevuto ben 27mila firme da tutto il mondo, per chiedere l'introduzione di una legge che vieti ai datori di lavoro di costringere le dipendenti ad indossare i tacchi, come forma di discriminazione sessuale e persino di molestia.
Nella petizione veniva citato anche il “Cool Biz”, provvedimento del governo giapponese che consente agli uomini di non indossare giacca e cravatta quando fa troppo caldo, per risparmiare sulla climatizzazione degli uffici.
Peccato che solo due giorni dopo, il Ministro Takumi Nemoto ha rigettato la richiesta, scrivendo che "Indossare scarpe con tacchi alti è necessario e appropriato".
Dunque, gli uomini possono brontolare per il sudore, ma le donne non devono lamentarsi per il dolore ai piedi.
Sui social, quindi, la guerra al diktat delle calzature scomode continua, e l'hashtag #KuToo spopola.
Riusciranno le Giapponesi a liberarsi di questo obbligo tanto arcaico quanto discriminatorio?
E in Italia, invece, esiste l'obbligo dei tacchi per svolgere determinate professioni, oppure no?
Io, onestamente, li ho indossati spesso alla reception degli hotel, ma per scelta. Nessuno mi costringeva a non optare per i mocassini o qualsiasi altra calzatura.
Mi infastidisce questa discriminazione. Mi puzza tanto della richiesta di "bella presenza" in certi annunci di lavoro, come a dire che conta più l'immagine delle competenze!
RispondiEliminaTra tanti problemi sociali, questo non è forse il più grave, ma proprio in virtù di questo c'è sempre chi se ne approfitta e fissa regole assurde.
Tocchi un tasto dolentissimo.
EliminaGestisco un gruppo di offerte di lavoro su Facebook e la bella presenza è una condizione onnipresente negli annunci.
Evidentemente sì, la bellezza è più importante della bravura..
Era stata vietata quella dicitura... Infatti negli annunci delle agenzie tipo Indeed, Infojobs, Manpower, o nei bandi sulla Gazzetta Ufficiale non la usano più, mentre esiste ancora nelle campagne di marketing indipendente.
EliminaEppure mi sembrava di averla vista anche lì.
EliminaCi farò caso.
Cara Claudia, trovo ridicolo tutto questo, la donna è bella per natura e non per i tacchi.
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
È vero. Dicono che "l'abito non fa il monaco" e poi costringono le donne a vestirsi come bamboline.
EliminaÈ davvero assurdo.
Buon inizio di settimana. 😗
pensa che bello se si potesse lavorare a piedi nudi, con maggiore relax.
RispondiEliminatra l'altro io i tacchi non li so proprio portare
Peccato.
EliminaTi aiuterebbero molto, visto che sei un nanerottolo.. 😂😂😂😜
È un discorso sul sessisismo delle scarpe ci sta!! Anche se accostarsi al #metoo mi pare esagerato e anche fuori luogo.
RispondiEliminaComunque è un passo avanti per la loro società. Avanti così !
Ho pensato la stessa cosa. Dalla discriminazione alla molestia ce ne passa.
EliminaPerò mi sembra una giusta battaglia.
Anche maschietti famosi come Richard Gere, che non arriva a 169 centimetri, per stare accanto a Julia Roberts, alta 175 centimetri, nel famosissimo e ripetitivo Pretty Woman ha dovuto calzare scarpe rialzate di sette centimetri e non ha protestato.
RispondiEliminaMi chiedo se tu ti metta d'impegno per sembrare sciocco, o se è una dote naturale..
EliminaMi chiedo se tu ti metta d'impegno per sembrare sciocca, o se è una dote naturale..
EliminaE no, caro.
EliminaIo sono tantissime cose (negative) fuorché sciocca.
Continui a tornare qui, in un luogo in cui sei stato messo alla porta, con la spiegazione del fatto che non sei gradito, ma ti lascio fare perché non ho tempo da perdere.
Come se non bastasse, scrivi un commento così maschilista che persino il più becero dei cavernicoli si vergognerebbe per te, ed io dovrei fingere (come al solito) di non averlo letto?
No. Torna sul tuo blog caro Gus, ammesso che tu ne abbia ancora uno, visto che dall'alto della mia coerenza non ci sono mai più passata e mai lo farò.
Chissà se il tuo masochismo ti porterà ancora qui.
Di sicuro, però, non ti risponderò mai più, lasciandoti cuocere nel tuo brodo. Addio.
La presa in giro era per il divo Richard Gere, un uomo che mette i tacchi alti.
EliminaNon hai capito niente, e questo è normale, e offendi anche e a me non sta bene.
Ciao! Io personalmente ho sentito dire da una conoscente che quando lavorava in una banca le veniva richiesto di indossare i tacchi. Un'altra mia amica ha sempre lavorato come parrucchiera e per alcuni mesi è stata in un negozio in cui le venivano richiesti i tacchi… e immaginerai che fare il suo lavoro tutta infighettata era una fatica doppia!
RispondiEliminaOltre ad una pura questione estetica, è anche faticoso e doloroso tenere i tacchi per tanto tempo. è come se si obbligassero le donne a patire di più il lavoro. è davvero ingiusto!
La parrucchiera con i tacchi non si può proprio sentire, dai.
EliminaLa mia indossa le scarpe da ginnastica e così fanno le sue dipendenti.
Oltretutto, in un posto frequentato soli da donne, a cosa servirebbe renderle sexy? Non sarà che la tua amica è troppo bassa e non arrivava al lavello? 😂😂
Ironizzo, ovviamente, perché sono senza parole.
Io i tacchi non li so proprio portare (il mio massimo sono quelli ben piazzati da 4 cm); a volte non riesco a immaginare come facciano certe persone a camminare con un tacco da 8 cm.
RispondiEliminaCredo anche che siano inadeguati per lavorare, se c'è un'emergenza e c'è da correre, che si fa? "un momento che mi levo le scarpe per non spezzarmi una gamba..."
Molto meglio le comode scarpe antinfortunistiche! xD
Io invece non ho problemi ad indossarli, ma non li uso quasi mai, perché tanto sono abbastanza alta per essere donna (1.70) e mi sento a disagio a sembrare una Watussa. 😂😂
EliminaCinque centimetri per me non si possono neanche chiamare tacchi :)
RispondiEliminaLe considero delle comuni scarpe basse.
Wow.
EliminaIo invece uso abitualmente le classiche scarpe modello Hogan in inverno, mentre le infradito d'estate..
Quando vado al lavoro, però, d'estate uso delle comuni scarpe da tennis.
Io ODIO questa cosa del dress code. Dell'abito elegante del tacco. Quando una persona è vestita in modo decoroso per me è più che sufficiente.
RispondiEliminaOltretutto una persona a proprio agio negli abiti che indossa è sicuramente più sorridente...
EliminaI giapponesi sempre stati strani.
RispondiEliminaChissà, magari anche in certe parti da noi è obbligatorio indossarli... ma la questione giapponese dei "tacchi aziendali" mi sembra proprio una cosa per partito preso. Valli a capire.
Moz-
Ma scherzi? Certo che lo è!
EliminaHai mai visto una hostess con le Converse, ad esempio??
Mi piace questa cosa di lavorare in comodità e poi si rende anche di più!
RispondiEliminaUn caro saluto
Esatto. Ma probabilmente certi datori di lavoro preferiscono una bambolina mezza addormentata ad una super donna tuttofare in jeans...
EliminaE' giusto, anche perché non si possono imporre certe cose, almeno non se ciò è discriminante.
RispondiEliminaOppure, per par condicio, bisognerebbe costringere gli uomini a presentarsi in ufficio con la minigonna.. 😂😂
EliminaIo ti avviso già, stonerei e non poco!! :-P
EliminaMa perché? Ti sottovaluti.. 😂😂
EliminaTentatrice!! 😂😂
EliminaLavorando in un azienda/supermercato, le donne non hanno obbligo dei tacchi ma obbligo delle scarpe anti-infortunistiche (come noi).
RispondiEliminaIn compenso però c'è una regola che vige e che a mio dire mi fa storcere il naso in un 2019: Tatuaggi si, ma non visibili se possibile (in entrambi i casi), barba curata o di una lunghezza minima e per le donne niente unghie finte o nailart, soprattutto in gastronomia.
Ovviamente spetta al buonsenso del dipendente, in questo caso come comportarsi: Se sei in un reparto alimentare le unghie finte effettivamente a livello d'igiene non è indicato, idem una barba chilometrica (Se stai affettando affettati o formaggi).
Ma perché chi come me è in cassa (faccio il mio esempio, pur non essendo una donna che porta obbligatoriamente i tacchi a lavoro) viene rimproverato per una barba? Non è l'aspetto a fine giornata che valuta l'operato del dipendente, ma il dipendente stesso. A suon di battaglie e compromessi l'hanno capito, nel mio caso. Ma in un 2019 lo trovo riduttivo. Visto che nel futuro ci saranno dottori, avvocati e chi più ne ha più ne metta con tatuaggi, piercing e barbe.
Per restare in tema invece con il tuo post, trovo sbagliato obbligare un determinato dress code sul posto di lavoro alle donne. Specie se Hostess o altre mansioni. Bisogna lavorare comodi e a proprio agio o per far capire come stanno le cose (Detta con ironia), riprendo il tuo commento qua sopra "far costringere chi prende queste decisioni a provare la scomodità e vedere come si sentono a fine giornata".
La storia dei tatuaggi è per me assurda.
EliminaPensa che in alcuni alberghi a cinqur stelle persino il personale che riordina le camete non deve averne.
Dove lavora mio marito, i dipendenti sembrano tutti acciaccati, poiché li coprono con cerotti o fasciature. Vergognoso, dai.
Ognuno dovrebbe essere libero di andare al lavoro vestito come meglio crede (nei limiti della decenza pubblica) ed essere giudicato, come tu dici, solo per il proprio operato.
Ma mi sembra un'utopia.
Purtroppo.
Purtroppo è così.
EliminaInizialmente, con il cambio dello store manager, non ero ben visto in quanto avevo i capelli lunghi (come nella vecchia foto di un mio post di qualche giorno fa) e la barba. Davo l'idea di uno scansafatiche eppure...sudavo sette camicie come tutt'ora, con i capelli corti e la barba molto più corta. Se ne sono accorti per tempo. Ma credimi... come portare dei dolorosi tacchi, in quel periodo pativo le pene dell'inferno per alcune ingiustizie lavorative e declassamenti di mansioni.
Pura utopia, come dici tu.