mercoledì 24 luglio 2019

'Solo un padre': saper crescere i figli non è esclusiva delle donne

Non amo scrivere recensioni, poiché come ben sapete i miei polpastrelli vengono guidati dal cuore e non dalla mente, ma raramente faccio un'eccezione.
La scorsa settimana ho rivisto il film del 2008 "Solo un padre" di Luca Lucini, e mi sono ricordata perché non riesco a cambiare canale ogni volta che lo becco in tv.
Conosco a memoria ogni battuta, ma proprio il pollice non vuole saperne di pigiare un qualsiasi pulsante sul telecomando, per impedirmi di vederlo ancora, né il sonno che solitamente mi piega alle 22 riesce ad avere la meglio.

Se non avete mai visto questo film (e mi chiedo come questo sia possibile.... sono ironica, tranquilli), ve ne illustro brevemente la trama.
Vi ricordo soltanto che la storia è tratta dal romanzo di Nick Earls "Le avventure semiserie di un ragazzo padre".

Carlo (Luca Argentero) è un dermatologo di trent'anni, sposato con Melissa (Claudia Pandolfi).
Apparentemente la sua vita è perfetta, ma d'improvviso la normalità viene interrotta per sempre dalla morte per parto della moglie.
Così Carlo si trova costretto a crescere la sua "Fagiolino/Sofia" da solo, pur potendo contare sul supporto di molti amici e parenti.
Riuscirà a soffocare il dolore trovando la forza per andare avanti?
Sarà all'altezza di un ruolo tanto importante quale quello di unico genitore?
Magari l'incontro con Camille (Diane Fleri) lo aiuterà a superare il lutto, trovando nuovi stimoli per essere felice, con e per sua figlia.

Perché amo questo film?
Perché, come avrete potuto intuire dal titolo che ho scelto per il post, non mi piace che quasi sempre si dia per scontato che solo le madri sappiano crescere (bene) i propri figli, come se il ruolo dei padri fosse donare il seme e basta.
Invece no.
Mio marito è un padre eccezionale ed io son sicura che se partissi per un viaggio di lavoro di dieci giorni, Lorenzo non soffrirebbe la mia mancanza.
Cioè sicuramente sarebbe triste, perché viviamo praticamente in simbiosi, ma non gli mancherebbero l'affetto e le premure quotidiane che gli do, in quanto ci penserebbe Leo.
Credo che paradossalmente la cosa che amo più di lui è proprio il suo modo di essere padre, sebbene il sentimento sia nato diversi anni prima rispetto all'arrivo di Lorenzo.

Insomma, il protagonista di questo film è un Padre con la maiuscola, uno di quelli che non si adagiano sul fatto di essere nati maschi per non poter fare il bagnetto ai bambini, cambiargli il pannolino, cullarli di notte e così via.
Certo, nel suo caso a deciderlo è stata la vita e non la sua volontà, ma chiunque altro avrebbe chiesto ai nonni di occuparsi della piccola, agli zii, o ad altri.

Carlo è esattamente il padre che tutti noi avremmo sognato di avere.
Il marito forse no, ma mi sforzo di non spoilerarvi nulla di più.
Ai padri come lui e quindi come mio marito giunga il mio abbraccio e la mia stima.

Grazie a nome dei figli felici che state tirando su. ❤️

38 commenti:

  1. Grazie a te per questo post grazie per essere una delle poche donne che pensano che anche un uomo possa essere un genitore vero, un padre con la P maiuscola.

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    1. Ne sono assolutamente convinta.
      Però sta anche alla donna che ha accanto la scelta di non volerlo prevaricare per vantarsi di avere un figlio mammone che pende dalle sue labbra.
      Lorenzo è assolutamente simbiotico con me, perché semplicemente gli trasmetto amore h24, ma adora suo padre in maniera smisurata e questo mi rende felice. 😗

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    2. L'uomo è un essere strutturalmente aperto, definito dal compito inesauribile di "divenire ciò che è", come diceva Nietzsche.
      Rispetto a tutti gli altri essere viventi ha una caratteristica del tutto particolare: ha bisogno per la propria formazione di una "educazione" eccezionalmente lunga. Mentre gli animali, in tempo breve, sono in grado di attuare automamente tutti i comportamenti di cui geneticamente dispongono, per l'uomo vi è la necessità di una lunga traiettoria educativa.
      La stabilità rella relazione generativo-educativa è richiesta dalle caratteristiche stesse dell'itinerario di sviluppo della vita umana personale.
      Tale processo non implica solo la diade madre-bambino, bensì anche la figura maschile-paterna.
      L'emergenza dell'identità del soggetto umano ha un essenziale bisogno di avvalersi di differenza, complementarietà e chiarezza delle figure e dei ruoli rappresentati dall'uomo e dalla donna.

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  2. l'apporto che dà un padre è parimenti importante, anche se diverso. ai miei figli ho insegnato a dare un nome ai sentimenti, ho insegnato loro a gestire i piccoli dolori del perdere (che a gestire il vincere imparano da sé), ho insegnato la libertà di attitudine e pensiero (per quanto possibile, ovviamente), ho lasciato a loro il compito di esprimere la loro personalità, facendo sì che si accogliessero in qualsiasi momento. ho insegnato a usare prima i libri e poi internet, ho lasciato che usassero il mio nome come meglio credessero. la mamma è fondamentale, ovviamente, ma il papà non è da meno.

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    1. chiedo scusa per i congiuntivi messi a casaccio :-) (ieri sera ho bevuto una birra. risultati nefasticazzi)

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    2. Esatto. Il papà non è da meno.
      Sono certa che se fossi cresciuta solo con mia madre o con mio padre non sarei quella che sono.
      Poi ovviamente ci sono i casi limite.. Io stessa sono orfana di padre..
      Ma in condizioni normali i figli devono amare indistintamente entrambi i genitori.

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    3. E i congiuntivi mi sembravano a posto.. 😜

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  3. Mio padre mi ha cresciuto benissimo! Nonostante mua madre ci fosse ma fosse fatta a modo proprio.

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    1. Non sapevo dei tuoi problemi con tua madre.
      Onore a papà, allora! 😗

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  4. Conosco vari padri "sbagliati", e anche dei padri separati che vedono i figli poche ore alla settimana e le cui mamme non sono questo fiore di completezza...
    Fai quindi benissimo a sottolineare quanto esistano e siano importanti questi papà amorevoli.

    Non ho mai visto "Solo un padre", ma di film diciamo dalla parte del papà ho anche io un paio di titoli, "Kramer contro Kramer" (con Hoffman e Streep) e "Mi chiamo Sam" (con Penn e Pfeiffer) che, se non hai visto, ti consiglio vivamente di recuperare.

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    1. Li ho visti ed apprezzati entrambi.
      Quanto ai genitori separati, mio marito sa bene che se un giorno lo lascerò, comunque dovrà e potrà continuare a vedere Lorenzo tutti i giorni.
      Odio le donne che si vendicano dei mariti usando i figli.
      Io piuttosto gli farei distruggere l'automobile. Ahhaha
      Scherzo. Non sono il tipo.
      Ma i bambini siano sempre fuori dalle beghe degli adulti!

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    2. Esatto, come diceva Tina Lagostena Bassi, sono i coniugi a separarsi, non i genitori, per cui se una coppia non funziona, entrambi devono continuare a collaborare nell'interesse dei figli. Squallide quelle donne che ricattano gli ex attraverso i figli, come pezzenti quegli uomini che vengono meno a quanto imposto dal giudice come sostegno a ex moglie e figli. In entrambi i casi c'è una cattiveria di fondo che personalmente preventiverei evitando a queste persone di procreare.

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    3. Il problema è che quando decidono di avere un figlio (nella maggior parte dei casi) si amano un sacco e non immaginano che presto finiranno con l'odiarsi per le più disparate ragioni.
      Quindi, in via preventiva, nessuno dovrebbe procreare.. 😅

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  5. Il rapporto che ho con mio padre è come il tempo di marzo, pazzerello: A volte sembriamo due amiconi pronti a far festa e altri (per punti di vista, soprattutto da quando la mia mentalità ha fatto lo step successivo), ci scanniamo.

    Vuoi per il carattere: come dice lui alla mia compagna "Tienilo a bada, è un toro (4 maggio): O bianco o nero, non ha sfumature".

    Più altri dettagli tra le mura di casa che tendono a farmi prendere le distanze da lui e che preferisco non esternare sul web...ma ciò non toglie che non solo gli vorrò sempre bene, ma sono pronto anche a ricevere lividi e occhi neri pur di difendere la sua persona, il suo onore e, soprattutto il cognome che mi ha donato.

    Perché si possono avere divergenze, punti di vista diversi nell'approccio della vita...ma ricordo molti abbracci e lacrime da parte sua. Così come i sorrisi quando gli regalavo i biglietti per i concerti e quella frase che, se non era per lui, non ero qua a scrivere: "Perché non riprendi a scrivere...hai la sensibilità giusta per farlo".

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    1. Fortuna che ti ha spronato a non smettere, allora.
      Le divergenze di opinione esistono fra tutte le coppie.
      Sapessi quante volte io e mia madre ci "scanniamo", ma non potremmo vivere l'una senza l'altra.
      Quanto al tuo modo di essere, saranno pure caratteristiche del Toro, ma io, Leonessa, sono persino peggio.... 😉

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  6. Essere genitori non è facile, ma si può sempre migliorare.
    Sereno giorno.

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    1. L'importante è provarci, col massimo dell'impegno.
      Saluti.

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  7. Io sono quella fortunata, a detta degli altri, perché con il non marito condivido oneri e onori della crescita dei figli, sotto praticamente ogni punto di vista. La mia risposta e sempre instancabilmente la stessa. Mai starei con qualcuno che non si occupa di figli e casa, piuttosto sto da sola

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    1. Bravissima.
      La penso come te.
      I compiti devono sempre essere uguali, nei limiti delle possibilità.

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  8. Io penso che non esistano genitori perfetti: solo uomini e donne che svolgono un ruolo difficile.
    C'è che ci è più portato e chi meno, chi si impegna moltissimo e chi il minimo indispensabile, chi ci mette il cuore e chi solo i soldi....
    Gli unici che possono valutare l'operato dei genitori? I figli!
    Tutti gli altri: muti!

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    1. Infatti quand'ero incinta dicevo sempre a Leo che il mio sogno era che Lorenzo ci amasse e venerasse almeno un terzo di quanto io ho sempre apprezzato i miei genitori..

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  9. Entrambe le figure sono importanti, ma appunto non si deve sminuire quella paterna. Il film non lo conosco, forse non è nemmeno il mio genere (ne apprezzo il cast, questo sì).
    La bambina oggi ha già 11 anni, pensa tu come passa veloce il tempo.
    Comunque, prima o poi ci penserò anche io alla paternità :)

    Moz-

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  10. A me i padri che lo sanno fare bene, con amore ed impegno, piacciono da morire. Li osservo anche in negozio, mi strappano un sorriso.
    Il film l'ho visto solo a spezzoni per cui non posso giudicarlo, mi fido del tuo apprezzamento :)

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    1. Immagino che il papà di Emma rientri tra questi.
      Guardalo per intero.
      Fallo per me. 😉

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    2. Prima o poi sicuramente, del resto in tv ho notato che lo danno abbastanza spesso :)
      Se riuscissi a concentrarmi su film e varie lo farei anche domani, ma in questo periodo lo trovo ancor più complicato.

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  11. Io ho un gran padre per i.miei bambini mi piace il rapporto che hanno il grande e il Tato complicità amicizia rispetto fiducia...spero che migliori e non cambi troppo con l'arrivo di età più critiche...mi dispiace essermi persa il film lo avrei rivisto volentieri e poi Argentero è sempre un buon motivo 😉😀

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    1. Ahahah
      Perché è bravo o perché è terribilmente sexy?
      Diciamo tutti e due!
      Comunque lo ripropongono "spesso" in tv.
      Spero che prima o poi lo beccherai. :*

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  12. Cara Claudia, due figure entrambi importanti, sia la bambina, ma non dimenticare il padre, trovo il film bello e interessante.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  13. Ciao! A me invece piace che tu ogni tanto ci consigli o recensisca qualcosa… magari non diventerà l'attività principale del blog, ma puoi lasciare comunque uno spazietto!
    Non conosco questo film, quindi grazie del consiglio! :-)

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    1. Il problema è che non riesco ad essere imparziale, né tantomeno a non fare spoiler.
      Quindi lasciamo le recensioni a chi sa scriverne.. 😉

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  14. Secondo me le recensioni vanno fate con il cuore e un minimo di competenza ...altrimenti sembrano solo degli esercizi formali senza anima.
    Anzi il metterci del tuo crea la differenza.
    Buona serata😀

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  15. Non posso che essere d'accordo, sul film (anche se io gli darei al massimo 6..) e sul tema ancor più importante e bello ;)

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