venerdì 12 luglio 2019

La storia del mio braccialetto portafortuna

Premetto che non sono mai stata superstiziosa e che non credo alla sfiga né alla fortuna, però mi piace credere alla poesia di determinate cose e al loro romanticismo.
Oggi vi racconto, quindi, la storia del mio braccialetto.... portafortuna.
Un gioiello semplicissimo in argento che indosso da ben 17 anni e al quale, di recente, ho aggiunto la "elle" di Lorenzo e un campanellino con l'angioletto che mi regalò Vito in occasione del mio trentesimo compleanno.

Veniamo alla storia.
Correva l'anno 2002 e la sera del 18 agosto festeggiai il mio compleanno, in pizzeria, con gli amici più cari di allora.
Graziano mi fece una sorpresa, presentandosi senza invito, soltanto per un saluto.
Era appena rientrato da un viaggio in Tunisia e mi portò un tappeto e un cofanetto con questo semplicissimo bracciale.
Mi disse che lo aveva fatto benedire da un religioso del luogo e che mi avrebbe portato fortuna per sempre.
Mi piacque un sacco e lo indossai subito, raccontando ai miei amici la storia del monile.
Tra questi vi era Bruno, col quale non c'era ancora una storia, nonostante l'amore sarebbe scoppiato pochi giorni dopo.

Così, sin dai primi giorni di fidanzamento mi chiedeva spesso di togliere quel braccialetto, poiché secondo lui Graziano era innamorato di me ed indossarlo non era rispettoso nei confronti della coppia.
Io, ovviamente, stoppavo le polemiche sul nascere, sostenendo che la sua fosse solo "gelosia ignorante" e che non avevo intenzione di privarmi di qualcosa che mi piaceva per accontentarlo.
Quel giorno, però, decisi di fargli una sorpresa e di presentarmi al nostro appuntamento serale lasciando il braccialetto a casa.
Era il 14 settembre e il resto è cronaca.
Tutti conoscete la vicenda dell'incidente di cui rimasi vittima. Qualora così non fosse, la trovate qui.

Il caso ha voluto, quindi, che proprio il giorno in cui ho rischiato di morire non avevo il mio gioiello portafortuna e sebbene io sappia che si è trattato solo di una coincidenza, non ho più voluto toglierlo.
Così, da 17 anni il mio polso sinistro ha uno strato di pelle in più.

Qualche mese fa incontrai Graziano e gli raccontai questa storia che lui aveva completamente rimosso.
E' buffo come la gente che mi circonda riesca ad essere molto più smemorata di me.

Intanto, finché non lo perderò, il braccialetto resterà ancorato al suo posto.
E non per superstizione. Come vi dicevo, è solo poesia.
Ci credete? 😜

37 commenti:

  1. su questi argomenti (che rispetto, per carità) c'è un libro meraviglioso di feynman, "l'ordine delle cose". è breve e appetitoso.

    per il resto. hai le braccia pelose :-) 🌹 (ok, meglio qualche pelo sul braccio che niente peli in testa)

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    1. Ahahha
      Sì, ho le braccia pelose e me le tengo. Facevo la ceretta soltanto quando lavoravo come barista, per rispetto dei clienti.
      Ma si parla di una sola estate. 😜

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    2. anche io faccio la ceretta in testa. non ci credi? fai bene :-)

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    3. Ma in testa è meglio usare il rasoio.
      Beh, cosa puoi saperne tu che non hai mai avuto capelli..
      Ops.. Problemi di capelli volevo dire. 😜❤

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  2. Cara Claudia, molto interessante questa storia, del tuo braccialetto porta fortuna!!!
    Ascolta bene! Continua a crederci a questa fortuna, vedrai che sarà sempre con te.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. Penso che l'essere superstiziosa e l'essere legata a qualcosa che supporta il nostro animo siano due cose diverse.
    Fai bene a portarlo sempre con te! ;)

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    1. Hai ragione.
      Il concetto di superstizione è molto relativo in questo caso.

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  4. Nei confronti della superstizione ho una mia idea: non credo in una correlazione diretta tra un oggetto portafortuna (benedetto o meno) e quello che ci capita, come non credo che i gatti neri portino sfortuna se attraversano la strada dove stiamo per passare, che venerdì 17 porti male, eccetera.
    Credo però nell'autosuggestione e nei poteri della nostra mente: se io collego la presenza di un oggetto a qualcosa di benevolo, sono io stesso ad attirarmi cose buone, mentre la sua assenza lascia fare agli eventi il proprio corso... Il mio "portafortuna" erano gli orologi da polso, non uno in particolare, l'importante era che quando guardassi il polso leggessi che ore fossero e non vedessi la mia pelle. Ebbene ai tempi delle scuole medie, e un'altra volta alle superiori, mi dimenticai di indossarli, e furono due brutte giornate, poiché mi fissai sul fatto di non avercelo, "spegnendo" in un certo senso quella positività che mi dava autoprotezione. Scrissi anche un tema a scuola, sulla prima volta che andai a scuola senza orologio.

    Questa mia "teoria" è cambiata nel marzo 2011, quando si ruppe per usura e in modo irreparabile l'innesto per il cinturino del mio Casio, regalo degli amici per il 18° compleanno. Da allora non ho più indossato orologi, ma leggo l'orario dal telefonino: quindi non è l'oggetto orologio a rendermi fonte di positività personale, ma il poter sapere in qualunque momento l'orario senza doverlo chiedere.

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    1. Devo dedurre che non hai colto il senso del mio post.
      Il giorno in cui è mancato mio padre indossavo il braccialetto. Quello in cui mi hanno rubato l'automobile anche.
      E mille altre volte in cui mi è accaduto qualcosa di brutto.
      Infatti non credo alla sfiga né alla fortuna.
      Semplicemente questo braccialetto è per me una seconda pelle e gli attribuisco un significato profondo.
      Tutto qui.
      Non mi chiuderei in casa se un giorno dovessi perderlo.. 😜

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    2. Sì in parte ho deviato dal ragionamento... :(
      Credevo fosse un articolo sui portafortuna più che sul braccialetto, dato che hai citato l'incidente quando l'hai lasciato a casa.

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    3. No, anzi.
      Ho precisato che per prima non credo ai portafortuna e che è stato sicuramente un caso che il mio incidente sia avvenuto nel giorno in cui non indossavo il braccialetto.
      Però è bello che tu mi abbia raccontato la storia degli orologi.
      P.S. Io non vado neanche a comprare il pane senza averne uno al polso. Lo so che l'orario si può guardare sul telefono, ma l'orologio è tutta un'altra emozione.. ;)

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  5. Geaziank ha gufato e ora fa lo smemorato.
    Ecco la mia vetsione.

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    1. Ma nooooo.
      Poverino. Non c'è mai stato nulla tra noi, se non una bella amicizia.

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  6. Beh, ci sta che hai collegato le cose, un po' di scaramanzia non fa mai male :)

    Moz-

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  7. Ciao Claudia! Per me non c'è niente di male nell'avere un portafortuna, anche io ho un piccolo oggetto che porto sempre nel portafoglio. Sia nel mio caso che nel tuo, inoltre, si tratta di ricordi "chiave" degli anni dell'adolescenza!

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    1. Sicuramente il vero tesoro sono i ricordi, altro che gli oggetti..... :*

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  8. Storia molto singolare.
    Visto quello che è accaduto, anche io non lo toglierei più ;)

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  9. Sicuramente un braccialetto legato anche a tanti ricordi.
    Saluti a presto.

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  10. Ciao Claudia , già detto , io sono fatalista . Doveva succedere .
    Era nell'ordine delle cose che succedesse , ma se tu ci credi ,
    buon per te .
    Besos . Laura

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    1. Lo so Laura che doveva accadere.
      Lo so bene.
      Mi spiace che neanche tu abbia colto il senso poetico del mio post. ;)
      Bacione

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    2. Faccio un distinguo : Con il sentimento , capisco una certa
      emozione nel portare "quel braccialetto" e tu sai che
      indossarlo "quel giorno" è stata una coincidenza ma , ti fa'
      stare bene pensare che ti ha dato un aiuto . Benissimo.
      Io , poche settimane dopo la perdita di Mamma , mentre al
      cimitero pregavo sulla sua tomba , si è poggiato un uccellino
      sulla lapide, mi ha guardata a lungo , poi è volato via .
      Ho sempre pensato che fosse la mia Mamma che mi dava un ultimo
      saluto . Coincidenza ? Certo , ma mi rende contenta pensare
      fosse Mamma . Sono razionale e fatalista ma, con sentimenti profondi e tanta sensibilità . Controversa io ? Sì , forse.
      Ricambio bacione .

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    3. Anch'io sono razionale e fatalista, ma nei segni che mi manda papà ci credo eccome, e ve ne ho parlato spesso.. ❤

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  11. non ci si crede ma perché lasciare quando è anche bello da vedere?
    Io ne ho uno speciale e a che fare con la mia emergenza chirurgica. In coma dopo una emergentissima operazione mi sono risvegliato dopo 5gg di coma con un rosario sul petto e la mia lei con la figlia che pregavano al mio capezzale. E' una corona di legno che è simile ad un girocollo indiano. Chi sa quando lo metterò da parte...ma mai dimenticherò quel risveglio.

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    1. Non metterlo da parte.
      Perché dovresti? Tienilo per sempre. <3

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  12. Io Bruno lo odio sempre di più....comunque coincidenze o meno, fai bene a non toglierlo ;)

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    1. Ma noooooo!! Porello.
      È passata una vita. Non lo odio io, figurati tu..

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  13. Ciao Claudia! Anch'io non sono superstizioso in senso stretto, non ho bracciali né collane perché mi danno un po' fastidio alla pelle...però ho alcune cose che mi piace portarmi dietro: piccole foto, un incarto di un bacio perugina con una frase, una carta con l'asso di picche, qualche biglietto promemoria e di saluto lasciatomi dalla mia compagna...piccole cose insomma 😊😊

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    1. Caspita.
      Avrai un cofanetto del cuore sempre nel borsello, allora. 😅

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    2. Sii 😅😅 Il borsello da vecchietto con portafoglio erto tre dita (ma non di quattrini)!! Che vecchio romantico e piagnone che sono!! 😅😅

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    3. Ti confesso un segreto.
      Fino a pochi anni fa ero come te.
      Adesso, però, ho soltanto la foto di papà. 😗

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    4. 😊 Sei molto cara...
      Ce l'ho anch'io le foto di papà, da giovane e più recente 😊😊

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