venerdì 17 maggio 2019

Ancora un suicidio social. Perché??

Metti la disperazione dovuta a motivi che solo le vittime possono conoscere. Metti anche la sovraesposizione mediatica a cui ciascuno di noi si sottopone ogni giorno.
Agita bene e il cocktail velenoso è pronto.
Negli ultimi giorni, infatti, ho letto due notizie sconcertanti che mi hanno lasciato nel cuore una profonda amarezza.
La prima è accaduta in Malesia.
Una 16enne ha lanciato sul suo profilo Instagram un sondaggio in cui chiedeva ai suoi follower se avrebbe dovuto vivere o morire.
Aiutatemi a scegliere tra D (death, morte) o L (life, vita)?
Il 69% dei suoi seguaci ha votato per la morte, e quindi la ragazza si è suicidata.
Coloro che hanno votato per la morte, potrebbero essere ora accusati di istigazione al suicidio.

L'altra notizia, invece, riguarda Roberto, che ha annunciato il suo suicidio in diretta radiofonica durante il Morning Show di Radio Globo, a causa dello stress accumulato per via dei debiti e di una figlia disabile che non sapeva più come curare.
Per fortuna, gli speaker hanno immediatamente allertato le forze dell'ordine, e l'uomo è stato tratto in salvo.

Insomma, due vittime molto lontane in termini geografici ed anagrafici, ma unite dalla stessa decisione: farla finita, cercando di coinvolgere un numero sempre maggiore di perfetti sconosciuti, dai quali essere rincuorati o dissuasi.
E' dunque tutta colpa dei social e dei media, o forse i protagonisti delle vicende avrebbero scelto di togliersi la vita anche nel silenzio della loro abitazione?

Intanto, l'invito che vi rivolgo è di non sottovalutare mai post o sondaggi che alludono al suicidio, o addirittura ne annunciano uno. Voglio sperare, infatti, che tutti coloro che hanno votato per la morte, nel caso della ragazza, l'abbiano fatto con ironia e leggerezza, pensando che si trattasse di uno scherzo. E magari, adesso, vivranno col senso di colpa di essere stati troppo superficiali.
Dunque, cercate di leggere sempre oltre le righe e di segnalare alle forze dell'ordine eventuali post pericolosi, prima che sia troppo tardi.
E, nella vita vera, regalate sempre un sorriso a chi attraversa un periodo di difficoltà.
In fondo, è gratis!

24 commenti:

  1. Ciao Claudia, non riesco ad immaginare i grandi problemi di una sedicenne, io alla sua età qualche problema l'ho avuto ma non mi è mai sfiorato l'idea del suicidio e poi chiederlo ai follower, sono cose dell'altro mondo, per quanto riguarda l'uomo è un poco diverso, purtroppo avere debiti ti può portare a certe idee dovute allo stress, povera gente buon fine settimana.

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    1. Nel caso dell'uomo spero che sappiano aiutarlo davvero, e che lui non ci riprovi.
      Per quanto riguarda la ragazza, invece, a quell'età i problemi sembrano insormontabili, e basta essere in sovrappeso, o avere l'acne per sentirsi sbagliati.
      Purtroppo l'adolescenza è una fase molto complicata.
      Son felice che tu l'abbia vissuta bene.
      Buona serata. Bacio.

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    2. L'adolescenza è una fase delicata, direi. Diventa complicata se non si hanno i mezzi per affrontarla o se viene a mancare perché si è costretti a una crescita troppo veloce, per mille possibili motivi...

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    3. Non solo.
      Chi ti scrive è una donna che nel cuore dell'adolescenza ha rischiato di morire, ma si è rialzata.
      Aggiungi il sovrappeso, gli occhiali, la sordità parziale, i farmaci e tanta altra roba.
      Sono stata fortunata nell'avere due genitori onnipresenti che mi hanno inondata d'amore, altrimenti forse non sarei qui.
      Perché sì, ho pensato tante volte al suicidio e non mi vergogno di ammetterlo.
      Mai giudicare le vite degli altri.
      Non possiamo sapere con quali demoni convivesse questa ragazza.
      Io mi sento di assolverla.

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  2. Credo che nel caso della ragazza, la richiesta fatta sui social avesse come scopo quello di sentirsi rincuorare e dire di vivere. Solo che sui social oggi esiste il gusto dell'orrido e superficialità dilagante, elementi con cui la povera sedicenne non ha fatto i conti e poi nella sua enorme fragilità, ha rispettato la scelta fatta dalla maggioranza del web. Credo che chi voglia morire lo faccia ugualmente che lo dichiari o meno sui social e credo che meriti rispetto e comprensione per quel gesto per quanto estremo.

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    1. Magari la vicenda della ragazza potrà ispirarti per una delle tue poesie.
      Mi sembra già di leggere i tuoi versi.
      Pensaci.
      Titolo "Dead or Alive".

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  3. C'è solitudine, stanchezza, mancanza di valori da difendere: un contesto nel quale una semplice delusione o un periodo altrimenti sopportabile diventano un incubo insostenibile.
    Dovremmo circondarci di cose semplici, perché sono le cose più vicine a quel poco di natura che ci resta da ammirare... Una passeggiata in un prato, ad ammirare un cane che corre felice è più sano di scorrere col dito uno schermo... Ma vallo a dire a persone che entrano nei musei o visitano un bel posto, e invece di ammirare capolavori, ci fanno solo delle foto velocemente perché stanno col pensiero di doverle condividere sui social! Bisogna vivere il momento presente, imparare ad ascoltare il proprio respiro e rallentare questa assurda frenesia che ci sta distruggendo. Monaci buddisti sostengono che possono bastare tre minuti di buona meditazione per ritrovare un equilibrio interiore, ma c'è chi obietta di non avere tempo, beh per loro i minuti necessari diventano dieci! Meno tempo abbiamo per curarci del nostro stare bene, peggio siamo nel contesto in cui viviamo.

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    1. È triste pensare che ciascuno di noi non abbia tre minuti di tempo per se stesso, per volersi bene e darsi ogni giorno una nuova chance per essere felice.
      Anzi, sereno.
      La felicità sembra quasi una richiesta eccessiva in questo mondo.
      Spero che casi come questi diventino sempre più rari.

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    2. La gente che lamenta di non avere tempo ha soltanto paura di stare sola con sé stessa, di ascoltare le proprie sensazioni interiori, e accettarle senza giudicarle come è invece abituato a fare. Il nostro peggiore nemico è l'Ego: tienilo a bada e le cose cambiano, almeno iniziano a cambiare...

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    3. Quanto hai ragione.
      A proposito di tempo..
      Domani non dimenticarti di dirmi com'è andato il colloquio. 🤞

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    4. Pare bene, devo fare un periodo di formazione...
      Spero che alcune recensioni negative sull'azienda non siano veritiere (la maggior parte sono ottime).

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    5. Sono certa che potrai trovare di meglio, qualora corrispondano al vero.
      Intanto, buona fortuna per questa nuova avventura.

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  4. Sangue raggelato soprattutto dalla vicenda della ragazza...e dal comportamento di chi ha letto quel post..se io leggessi un post con quel sondaggio avrei cercato di fare qualcosa, altroché votare!

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    1. Ripeto, voglio sperare che i suoi follower abbiano pensato ad uno scherzo.
      Anche Moz lancia spesso sondaggi su Instagram, ed io rispondo con ironia..m
      Non credo che mi preoccuperei se ne pubblicasse uno del genere, ma perché lo conosco.
      Però un messaggio privato per sgridarlo glielo manderei..

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  5. Io penso che alla base di tutto ci sia la mancanza di AMORE per se'
    stessa e da parte di genitori e amici . Dove erano i genitori per
    non accorgersi del malessere della ragazza ? Vedi , quando è successo
    a te avevi due spalla su cui piangere ed appoggiarti .
    La ragazza si sentiva , probabilmente , completamente sola.
    Ha chiesto ai follovers che invece di dire VIVI hanno fatto pollice verso . Sono troppo stupidi e dovrebbero provare un senso di colpa
    per essere stati artefici della sua morte .
    Per quanto riguarda l'uomo , spero tanto venga aiutato .
    Buona giornata Claudia . Qui piove . Laura

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    1. Mi trovi completamente d'accordo con te.

      Anche qui piove, ed io ho avuto la brillante idea di anticipare la mia trasferta a Fasano.
      Di solito ci vado ogni domenica, ma oggi c'è la fiera del paese.
      Inutile dirti che non ha aperto quasi nessuno.
      Buona giornata a te.
      Bacione

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  6. Ma che razza di sondaggio è? Accusati di istigazione al suicidio è pure poco...però forse credevano in uno scherzo...boh, comunque le persone sono sempre più strane..

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  7. Ciao nemmeno farlo apposta ma indirettamente ne parlo in qualcosa che ho scritto qui https://ilbuioinsala.blogspot.com/2019/05/recensione-della-serie-si-no-thagues.html?m=1

    Se passi a leggere mi fa piacere ...se ti piacciono le serie televisive, se hai Netflix ecc...

    Diciamo che la serie parte proprio da uno che tenta il suicidio perché ha perso tutta la famiglia in un incidente d’auto di cui si sente colpevole ma viene fermato in tempo ...e diciamo che gli viene data la possibilità di tornare indietro per provare a rimediare...ma non sarà così facile.

    Anch’io ci ho pensato da adolescente al suicidio , ma erano pensieri passeggeri e con il senno di poi dovuti veramente a sciocchezze.
    Perché da adolescente tutto ti sembra invalicabile.
    Adesso è più facile desiderare di farla finita se ci si trovasse in situazioni tipo quella dell’uomo che hai scritto te.
    O come nella serie Tv dove perdi tutto e ti chiedi se vale la pena continuare a vivere...ma sono situazioni estreme che non auguro a nessuno.
    E se capitassero nella realtà non so quanto sarei forte...
    Poi dal dire e il fare...

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    1. Vado subito a leggere il tuo intervento.
      La trama mi ha ricordato quella del film "Sette anime", con Will Smith, che apprezzai molto.
      Lo conosci?

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    2. No ...recupererò, anche se Will Smith non è proprio uno dei miei attori preferiti.
      Salvo in Il principe di Bel Air

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    3. Non te lo perdere. È molto triste, ma merita.
      Ti lascio un estratto della trama copiato da Wilipedia.
      "Una notte Tim Thomas, brillante ingegnere aerospaziale laureato al M.I.T. Massachusetts Institute of Technology, provoca un tragico, multiplo incidente d'auto per il banale invio di un messaggio col cellulare. Nell'incidente perdono la vita sei sconosciuti e Sarah Jenson, la moglie di Tim. Per riscattarsi, Tim fa voto di salvare le vite di sette persone buone".

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  8. Mi spaventano molto queste situazioni.
    Se ci si spinge a raccontare una cosa di questo genere sui social prima di compiere il fatto, è perché inconsciamente si spera in un aiuto, in qualcuno che comprenda lo stato di malessere e se ne prenda in parte carico.

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    1. La penso come te.
      Infatti, nel caso dell'uomo, i conduttori radiofonici hanno preso molto a cuore la vicenda e risolto la situazione in tempi brevi.
      La ragazza, invece, non è stata così fortunata. 😔

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