martedì 21 maggio 2019

'Il segno dei tempi': io dico no!

Buongiorno amici.
Oggi vorrei aprire un dibattito sui giovani d'oggi, troppo spesso protagonisti di tristi fatti di cronaca che li vedono sempre più debosciati ed irresponsabili.
Ovviamente lunge da me il desiderio di generalizzare, anzi. Per fortuna conosco decine di ragazzi bravissimi che potrebbero essere da esempio anche per molti adulti.
Però, qualche giorno fa leggevo una bellissima poesia di Daniele Verzetti Rockpoeta del blog L'Agorà, che vi invito a seguire qualora non lo facciate già, e ho cominciato a riflettere sul tema.

IL SEGNO DEI TEMPI

Fermata babygang
5 quattordicenni tre dodicenni ed un diciassettenne
Sono accusati di aver stuprato una dodicenne
E picchiato a sangue un loro vicino di casa.

Io ascolto allibito
Ti guardo e mi chiedo come può accadere
E tu mi rispondi: " È il segno dei tempi baby"

Rogoredo
Parco della morte
Notte di spaccio
Supermarket della droga
Compri, consumi e crepi

È il segno dei tempi baby!

Un ubriaco strafatto 
Corre con la SLK di suo padre
Contromano sulla statale verso casa:
Investe madre e figlia di quattro anni

L'assassino appena diciannovenne
Arrestato, ride sballato e confuso.

Distrofia esistenziale
Marchia il nostro tempo
Infanga i buoni pensieri 
Ridicolizza educazione, rispetto e buonsenso.

Precarietà
Insicurezza
Frustrazione
Sono tutte verità del nostro tempo 
Ma non devono essere alibi per la follia.

E questi versi di denuncia
Resteranno lettera morta
Destinati ad essere derisi e corrosi da acidi di nuova generazione.

È il segno dei tempi baby!

Così come ho detto a lui, trovo che la colpa non sia assolutamente di questi giovani, bensì dei loro genitori che li mettono al mondo abbandonandoli presto a se stessi, senza seguirli nella crescita e nell'acquisizione dei valori.

So bene che avere un figlio di soli tre anni non mi autorizza a dare lezioni di vita a nessuno. Anzi. Non potrei e vorrei darvene neppure se Lorenzo ne avesse trenta.
Però, permettetemi di asserire che l'amore e la dedizione con cui io e mio marito lo educhiamo fa la differenza.
Perché mio figlio dice sempre "grazie" e "per favore", sorride, si relaziona con persone ed animali  senza mancargli di rispetto, è la dolcezza fatta a persona e, soprattutto, ci ascolta.
Non sa cosa sia un capriccio, perché per ottenere quello che desidera gli basta domandare le cose con garbo e, soprattutto, meritarsele. Anche se, in tutta onestà, non chiede mai nulla.
Insomma, è un bambino educato alla semplicità e all'amore, e sono fermamente convinta che continuerà in questa direzione.

E sì, lo so che il problema non sarà lui ma le compagnie che incontrerà sulla sua strada, e che cercheranno di deviarlo, ma io e suo padre saremo sempre lì a pungolarlo per tornare in sé, e non lasciarsi coinvolgere da determinate circostanze.
Dite che sono solo un'illusa?
Spero proprio di no.

E voi, che ne pensate? Siete d'accordo sul fatto che i giovani d'oggi stiano perdendo valori soprattutto per colpa della famiglia in cui crescono?
Se penso, ad esempio, ai recenti fatti di Manduria e alla baby gang che ha torturato ed ucciso un povero pensionato, rabbrividisco.
Dov'erano i loro genitori? La scuola? E persino i vicini di casa, non potevano dargli due sberle ben assestate e liberare la loro vittima?

30 commenti:

  1. Buongiorno. Scuola e famiglia devono (dovrebbero...) collaborare nell'interesse del giovane. Senza generalizzare, le scuole di oggi hanno le mani legate, e i genitori delegano a essa troppi compiti educativi (attenzione, educativi e non solo "istruttivi") per i motivi più svariati.

    Basterebbe tornare a vivere, respirare la famiglia al mattino... Come? Per esempio farsi un giro in giardino o tra i vasi sul balcone a vedere se è sbocciato qualcosa anziché lobotomizzarsi ognuno sul proprio smartphone mentre si fa colazione...

    Commento veloce, spero il senso sia chiaro: bisogna vivere, darsi un obiettivo, non avere il tempo materiale per "sballare" la propria vita e perdere i propri valori innati.

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    1. Mi trovi assolutamente d'accordo, anche se non ho un giardino, né il pollice verde per poter curare dei fiori sul balcone..
      Però Lorenzo vive continuamente a contatto con la natura e non sa neanche come si accenda uno smartphone.
      I suoi coetanei accedono autonomamente a Youtube, e forse è "indietro" sotto questo aspetto, ma non ci importa.
      Avrà tutta la vita davanti per farsi lobotomizzare.
      Intanto canta, balla, ride e ci estorce coccole continuamente. 😉

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  2. Piu che illusa credo tu sia ingenua. Come genitori si può fare solo il meglio e per il resto sperare in bene. Sicuramente puntare il dito senza conoscere non va mai bene, e nemmeno pensare che il nostro modo di crescere figli sia l'unico possibile e valido

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    1. Non ho mai pensato nulla del genere, e l'ho anche precisato proprio per evitare fraintendimenti.
      Resta che i figli seguiti non diventano delinquenti o, se lo fanno, non continuano ad agire indisturbati, poiché i genitori se ne accorgono e fanno di tutto per "riportarli all'ordine".
      Poi se vogliamo giustificare sempre tutto, è un altro discorso, che a attiene a quel politically correct che tanto detesto.

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    2. Non è questione di politically correct è questione che nella vita non si può mai sapere. E non penso che tutti i criminali, o violenti ecc. del mondo abbiano genitori assenti. E non credo neanche che un bambino educato sarà in automatico un bravo adulto nel mondo. Sono contenta per te se credi in questa cosa, ma io sono convinta che ci siano molte altre cose in gioco

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    3. Io purtroppo lo penso, invece.
      Genitori assenti o inadatti al ruolo. Ripeto, tutti possiamo sbagliare, ma chi ha una famiglia solida alle spalle viene aiutato a cambiare, magari prima che possa commettere nuovi errori irreparabili, come quello del caso di specie.

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    4. Aggiungo che se Lorenzo diverrà un delinquente (ipotesi che non escludo a priori, a differenza di quanto possa apparire), io avrò fallito nel mio ruolo di madre e di educatrice, e conserverò le cicatrici di questa sconfitta nell'anima.
      Ciò non toglie, però, che proverò sempre con tutte le mie forze a farlo tornare sui suoi passi, diventando un uomo giusto e leale come suo padre.

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  3. Le responsabilità dei genitori sono evidenti. Oggi si lavora troppo e non si ha tempo per curarsi al meglio dei propri figli, che sono lasciati, secondo me, troppo soli.
    D'altro canto, quando eravamo bambini, venivamo cullati e vezzeggiati; non ci si faceva mancare niente, purché poi "ripagassimo" il debito, trovando successo nella vita e nel lavoro. Erano anni di benessere, ci si poteva permettere la babysitter magari, per i genitori con il lavoro. In caso contrario era la madre a stare più vicino al figlio, tanto lo stipendio del padre poteva bastare per mantenere un nucleo familiare di 3-4 persone.
    Capite bene che oggi tutto questo non può ripetersi (oggi si lavora di più e si guadagna di meno, comunque si spende di più; non solo per colpa degli accrocchi tecnologici; pensate a luce e gas).
    Oggi però una società sempre più materialistica e competitiva, trasforma i bambini in dei prodotti da "talent". Proprio così.
    La scuola, la musica, lo sport, si fanno mille cose.
    I bambini non possono crescere in modo slow, apprezzare una passeggiata, non possono dare sfogo alla propria fantasia.
    E diventati ragazzini vogliono crescere subito.
    Poi nel complesso siamo una società diventata più brutta.
    Grazie e per favore sono parole quasi scomparse (fai bene tu e tuo marito a dare ancora valore).
    Alla fine i genitori faticano a trasmettere valori, ma i valori li stiamo perdendo, purtroppo.

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    1. E' quando mi lasci questi commenti che mi ricordo perché ti voglio bene, e perché ti ho scelto, tra tanti, per essere mio amico. (Ovviamente non solo in questi casi).
      Sei semplicemente inappuntabile, e continuo a credere che saresti un ottimo padre, e a sperare che prima o poi lo diventerai. <3

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    2. Nella teoria son sempre stato ottimo, nella pratica... :D

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  4. Credo che il tuo pensiero sia sostanzialmente corretto anche se ci sono le eccezioni. Certo è che un ragazzo che ha ricevuto affetto e giuste basi educative dai genitori e dalla scuola ha meno possibilità di deviare percorso. Grazie per aver inserito la mia poesia in questo tuo post molto interessante

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    1. Grazie a te per avermi concesso questo onore.
      Molto spesso adoro i tuoi versi, ma non mi permetterei mai di aprire una discussione del genere sul tuo blog.
      Quindi, ho preferito portarli qui.
      Un abbraccio

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  5. Gli schiaffi non sono più ammessi, questo è il problema dell'educazione di adesso, comunque la colpa è sì dei genitori, ma anche dei ragazzini, perché un cervello hanno e se non lo sanno funzionare è colpa loro.

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    1. Gli schiaffi mi pare che in questa società malata si diano solo ai docenti, ormai...

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  6. Ciao Claudia , io penso che il carattere di una figlio non si possa
    cambiare ma sicuramente si può migliorare . AMORE , sempre e tanto ,
    scuola ed educazione dei genitori , esempio . Andando sul personale,
    io ho avuto la fortuna di non dover lavorare anche se ogni tanto
    venivo chiamata come interprete nelle grandi Fiere . Mi sono goduta
    le mie figlie le quali , da grandi , prima hanno detto che sono
    stata fortunata ad avere figlie come loro , poi, che il nostro
    esempio è servito molto . Sono favorevole a 1 sport , dovrebbe essere
    un ambiente sano, salutare e disciplina ,tanta disciplina.
    Sono d'accordo con il commento di Riccardo .
    I tuoi post sono sempre interessanti .
    Buona giornata. Bacio . Laura

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    1. Grazie Laura.
      Io, invece, ho la fortuna di poter lavorare da casa, o di svolgere attività che mi consentono di coinvolgere Lorenzo (come i laboratori per bambini in ludoteca, e la colonia estiva a cui prenderò parte dal 10 giugno al 3 agosto).
      In ogni caso, si può trascorrere anche poco tempo con i propri figli (per ragioni lavorative), ma riuscire a dargli una buona educazione, anche affidandoli alle persone giuste.
      Un bacio a te.
      A presto.

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  7. Il problema è alla base, è in famiglia.
    Se il figlio devia dalla strada, ci può stare perché è una marachella oppure una bravata. Ma se arriva a smostrarsi, qualcosa in famiglia non va.

    Moz-

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  8. Aspetta che arrivi l’adolescenza, Claudia e poi riparliamo della dolcezza e dell’educazione di tuo figlio!
    No, dai scherzo! Non ti allarmo, ma lo sai anche tu che quando si arriva ai 15/16 anni e, più o meno fino ai 18/19 hai a che fare con figli ribelli, che manifestano la loro esigenza di autoaffermazione rispondendo a tono, spesso in modo aggressivo e lì ti chiedi: “ma dove ho sbagliato?” Però, aspetta... io sto attraversando questa fase e ti racconto cosa mi è successo (e non una volta): in casa, ho due figli (16 e 17 anni) che fanno la guerra su tutto, certe volte rispondono male, anzi sono proprio scostumati e noi a battagliare con rimproveri e minacce di punizioni. Poi, un giorno, ascolto per caso una conversazione al telefono e uno dei due sta impartendo una lezione di vita a un compagno con le parole che normalmente usiamo io e mio marito per educarli al bene e alle cose giuste e penso che, alla fine, se i semi piantati sono buoni, verranno fuori ottimi germogli. Con tutto questo voglio dire che sì, la presenza dei genitori nella vita dei figli è fondamentale, che l’educazione è determinante, che le attenzioni non devono mai mancare, i principi essere sempre sbandierati, perché i figli sono spugne: assorbono tutto e stai certa che se non sei per loro un esempio (anche se non subito riconosciuto), non potranno mai esserlo loro per qualcuno.

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    1. Sono felice che tu mi abbia lasciato questa preziosa testimonianza.
      Io e mio fratello ci passiamo nove anni (lui è più piccolo).
      Sapessi quanti pianti si faceva mia madre perché praticamente ci siamo sempre odiati, peggio dei gatti con i cani.
      Oggi, però, ci amiamo sopra ogni cosa e non riusciamo a vivere lontani neppure quando litighiamo.
      Questo per dirti che le schermaglie tra i tuoi figli non sono assolutamente indice di cattiva educazione da parte tua, anzi.
      Va detto, poi, che sia io che Manuel avremmo potuto drogarci quando papà è mancato, o darci all'alcool, alla micro criminalità.
      E invece siamo diventati adulti nonostante i 24 anni miei e i 15 suoi, e non ci siamo concessi cadute di stile.
      Semplicemente perché mamma non meritava questa ulteriore "mazzata", dopo tutto l'amore e la dedizione con cui ci aveva cresciuti sino ad allora.
      Ripeto, per alcuni potrebbe sembrare che prendo la mia vita o i miei metodi da esempio, e invece no. Mi limito a descrivere i fatti, seguendo gli insegnamenti di mia madre.

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  9. Sarò impopolare ma mi trovo d’accordo anch’io con quello che dice Nia.
    Sembra ormai diventato un alibi quello di dare sempre la colpa ai genitori e alla scuola.
    I primi che sbagliano sono i ragazzi e non hanno attenuanti.
    Son loro che ammazzano , mica i loro genitori o gli insegnanti.
    E riconoscere questo è la prima maniera per responsabilizzarli.
    Facile data la colpa ai genitori e alla scuola.
    Non si può uccidere per incoscienza o superficialità.
    E nei comportamenti dei ragazzini di Manduria e nelle baby gang in generale ci vedo troppa cattiveria e perdita di valori.
    C’avranno sicuramente le loro responsabilità i genitori e la scuola ...ma non credo che uno diventi delinquente principalmente per quello.
    È questo che sostanzialmente ho scritto anche da Daniele ...
    Ciao

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    1. Quindi secondo te un delinquente ci nasce, oppure lo diventa senza condizionamenti esterni.
      Non lo so.
      Non riesco a capire come uno possa diventare buono o cattivo senza l'influenza di chi lo educa.

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    2. Forse dovresti chiederlo a Erika del delitto di Novi Ligure che ha ucciso madre e fratellino.
      O mi viene in mente pure Pietro Maso che uccise i suoi genitori nel 1991 a vent’anni.
      Potete pensarla in maniera diversa..ci mancherebbe.
      Io ho solo detto che i primi responsabili sono i ragazzi.
      I condizionamenti esterni non sono in primis sempre i genitori o la scuola.


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    3. Non possiamo sapere quanto amore abbiano ricevuto Erika e Pietro.
      In ogni caso, punire i carnefici è scontato. Ma salvo questi casi specifici in cui a rimetterci son stati proprio i genitori, io punirei anche loro.

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  10. Non ho idea cosa possa scattare nelle menti di questi ragazzi che compiono gesti tanto assurdi, cattivi, infami...
    Sarà il gruppo?
    L' assenza di genitori autorevoli?
    La mancanza di valori?
    Sono mamma di adolescenti e non vedo l'ora che questa età passi...tra venti o trent'anni!
    Aiuto!!!

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    1. Ahah
      Quel che dice sempre mia madre è che ogni età porta con se nuovi problemi, quindi troveranno sempre delle ragioni per farti "penare".
      Ciò non toglie che fai e farai un ottimo lavoro.

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  11. Ho letto anche io questa poesia di Daniele e la trovo bellissima.
    Oltretutto apre la possibilità di un dibattito infinito, perché chiaramente tutti abbiamo storie o aneddoti da raccontare riguardo ragazzi tutt'altro che raccomandabili delle nostre zone.
    Io ho un po' paura per queste nuove generazioni, mi sembrano molto lasciate allo sbando.

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    1. Io voglio credere che la situazione sia recuperabile.
      Voglio sperarlo davvero.

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  12. Ci sono mille variabili durante la vita , i genitori e la famiglia fa tanto, non sii deve delegare la scuola per l'educazione casomai ci vuole collaborazione, ma poi intervengono mille altre variabili gli amici la personalità del ragazzo il carattere e tanta fortuna, non tutti i bambini che vivono in famiglie degradate o assenti diventano delinquenti e viceversa...la penso abbastanza come Nia...

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