mercoledì 10 ottobre 2018

Beneficenza: meglio farla in silenzio, o pubblicamente?

Qualche giorno fa leggevo che Fabrizio Corona avrebbe fatto una donazione di 2mila euro ad un'associazione in favore della tutela delle donne, ma che il sodalizio l'avrebbe rifiutata.
Premetto che non ho verificato la notizia, e non mi meraviglierei se si trattasse dell'ennesima fake news per generare un po' di clamore mediatico.
In ogni caso, mi sono fermata a riflettere sul concetto di beneficenza.
Mi pare che, in questi casi, qualsiasi cosa si faccia si sbagli.

Conosco persone che si sono lamentate perché al funerale della loro prozia non hanno potuto portare fasci di fiori, ma gli è stato chiesto di fare una donazione ad un'associazione ics della quale non gli importava nulla.
Certo, in questo caso si tratta di beneficenza indotta, quindi la disapprovazione ci può stare.

Poi ci sono i vip, come nel caso che ho accennato nell'introduzione.
Se fanno beneficenza e lo dichiarano ai giornali, l'hanno fatto solo per farsi pubblicità.
Se rimangono in silenzio sono degli insensibili e, probabilmente non ne hanno mai fatta.
Se donano mille euro, "vergognati, con tutti i miliardi che hai doni così poco!!!".
Se 10mila, "fai le cose in grande perché non te li guadagni andando a zappare".

Insomma, ripeto, in qualsiasi caso l'opinione pubblica avrà da ridire.

Quindi, come preferite comportarvi?
Io non ho mai fatto beneficenza, perché diffido dal modo in cui verranno gestiti i miei soldi, ma ho sempre scelto il volontariato, collaborando, per anni, con associazioni locali che si battono per fini moralmente nobili.
Voi?

37 commenti:

  1. Non ho MAI fatto beneficenza perché dubito forte che i miei soldi vadano dove vorrei io.
    Non ho mai chiesto beneficenza perché non sono un accattone.
    Non faccio del bene perché so che la gente beneficata spesso ti ringrazia con maledizioni.
    Non faccio del male se non per caso fortuito e involontario.
    Detta così sembra una dichiarazione di mediocrità.
    Forse lo è, istintivamente.
    Forse sono un mediocre.

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    1. Più che mediocre mi sembri una persona fortemente realista.
      L'importante é, in ogni caso, non fare mai del male intenzionalmente.

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  2. Odiosa quella indotta e/o forzata. Meglio spiegare prima di cosa si parla, magari con garbo.
    Per me la beneficenza deve essere fatta in silenzio, altrimenti è puro egoismo.

    Moz-

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    1. Se è sincera e senza secondi fini non c'è bisogno di metterla in piazza, no?

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Per confrontarci su un tema di attualità. Tutto qui.

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  3. La notizia di Corona è falsa, vidi l'intervista su striscia la notizia dove gli consegnarono il tapiro e lui dichiarò che si trattava di una fake, al contempo, asserì che in caso di beneficienza preferisce non dichiararlo.
    Personalmente ho fatto tanta beneficienza come ben sai. L'ho fatta attravetso il volontariato, ho addirittura donato parte dei proventi delle presentazioni dei miei libri a diverse associazioni.
    Per quanto concerne il dirlo o non dirlo è un'arma a doppio taglio. Dicendolo magari invogli altra gente a seguire il tuo esempio, d'altra parte, puoi incappare nel malinteso del volersi fare pubblicità ad ogni costo sulla pelle altrui.
    Direi che ognuno fa quello che sente, poi, il giudizio altrui, lascia sempre il tempo che trova.

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    1. Praticamente hai sintetizzato il mio stesso pensiero.
      No, non ci assomigliamo.
      Ripeti con me.
      Noi non ci assomigliamo.
      Siamo madre e figlia ma non ci assomigliamo.

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  4. Claudiaaa devi fare beneficenza ai nerucci del supermercato :D
    Scherzo, torno serio.

    Anche secondo me la beneficenza deve essere inevitabilmente silenziosa. Ovviamente si fa per beneficenza per aiutare il prossimo, non per far felice l'opinione pubblica, tanto più che per essa può essere sufficiente la notizia di una donazione.

    Mi lascia un po' perplesso, ma senza voler fare la predica a chi di voi lo abbia fatto, la pratica di sostituire la bomboniera con una donazione. Per assurdo, è come se a Natale dicessi: quest'anno non vi faccio i regali, ma dono soldi alle associazioni.

    Al contrario potrei dire: "Non voglio regali, fate donazioni".

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    1. Chissà perché non ho mai visto sposi dire: "Non fateci regali, ma donate all'associazione ics".
      Guarda caso solo le bomboniere si donano..
      Taccagni!

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  5. Sono per la non pubblicità di ogni nostra azione, donazioni, volontariato o altre forme che siano. Io a volte ne ho parlato, ma probabilmente sbagliando.

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    1. Lo penso anch'io, sebbene, ripeto, non sia facile affrontare la vicenda.

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  6. Io non lo faccio sapere, fare una donazione per qualsiasi causa deve restare intima.

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  7. oioioAh Claudia Claudia, la bibbia dice che la mano destra non deve sapere della sinistra. Personalmente dono a chi so che li da a bisognosi.
    Girottolando però posso dire che ce ne è tanto bisogno. Preferisco dare ai bimbi poveri italiani e ce ne stanno tanti,

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    1. Conosco poco la Bibbia, ma mi fido.
      Hai ragione. Ce n'è tanto bisogno. E i bambini non hanno nazionalità.

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  8. Io sono dell'opinione banale che l'importante sia farla, alla fine. Che vogliano dirlo o meno problemi loro, tanto come hai detto tu c'è sempre qualcuno che ha qualcosa da recriminare. Io qualche volta ho fatto qualche piccola donazione, per esempio quelle tramite sms; quando fuori dai supermercati ci sono le raccolte di cibi io compro sempre qualcosa per la prima infanzia ed ogni tanto si, ho dato qualcosa da mangiare ad un ragazzo di colore che stava fuori il supermercato presso cui mi servivo all'università. Magari questi che hanno ricevuto stavano tutti meglio di me, l'importante però è che io sia sicura dei miei, di gesti; dei loro risponde la loro coscienza, non la mia, nel caso :)

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    1. Ora che mi ci fai pensare anch'io compro spesso prodotti spiecifici per le raccolte alimentari fuori dai supermercati.
      E non lo so dove vanno a finire, ma l'idea di non versare denaro mi fa sentire più sicura.
      Comunque sì, hai ragione.
      L'importante é farla..

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  9. Anche io sono scettica sulla beneficenza, "chissà dove andranno i miei soldi"
    Poi un giorno una persona mi disse: "io faccio beneficenza e mi dico sicuramente i miei soldi andranno in aiuto." Credo che sia una scelta personale: aiutare l'altro nelle modalità che più sentiamo nostre fa sempre e comunque bene, a l'altro ed a noi. L'indifferenza non paga mai. Che sia beneficenza pubblica o riservata beh questo lascia il tempo che trova.
    Francescs

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    1. Però, quando apprendi che i tuoi sacrifici son stati resi vani dall'avidità di qualcuno, ci rimani malissimo.
      È un po' quello che ho provato dopo aver inviato il famoso messaggino solidale per i terremotati. Anche se, per fortuna, erano solo pochi spiccioli..

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  10. Beh, in vita mia ho sia fatto donazioni che volontariato (e continuo a farlo), ma sinceramente sono in poche le persone a saperlo.
    Ho sempre preferito tacere perchè anche dietro un gesto gentile c'è sempre chi trova del marcio. Più che altro mi fan pena quelle persone, vip o meno, che ostentano i loro atti caritatevoli ma poi, di fronte ad una richiesta d'aiuto come condividere l'appello di un ragazzo malato, fingono di non esser interessati.
    E ce ne sono, oh se ce ne sono!

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    1. Condividere in che senso?
      Se hai un kuore kondividi!!!!! (Su Facebook).
      E vai di like a foto fake..
      Grrrr!! 😤😤😤
      Scherzi a parte, evidentemente queste persone fanno "beneficenza" soltanto per facciata.
      Ed è molto più triste di non farla per niente.

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    2. AHhaH no no, intendo condividere cose serie, tipo quella che sto condividendo in questi giorni sul mio profilo. E' una storia reale, conosco il ragazzo in questione. Ho contattato diversi personaggi famosi e meno famosi ma sebbene in tanti abbiano letto la mia email, nessuno si è degnato di rispondere anche solo con un "no grazie". Però magari prestano il loro volto alle campagne di sensibilizzazione per la ricerca, la prevenzione et similia. La coerenza, proprio!

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    3. Mi è sfuggita questa storia.
      Eppure ti leggo sempre con piacere.
      Vado subito a capire di cosa si tratta.

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  11. Penso non ci sia un unico modo giusto di vivere e di fare beneficenza.
    Penso che ciascuno dovrebbe regolarsi come crede, a prescindere da ciò che pensano e dicono gli altri. Tanto giudicheranno comunque.

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    1. Un po' come vale per tutte le cose. Non solo per la beneficenza.
      Lo dicevo ieri che i giudizi non dovrebbero influenzarci, no?

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  12. Neanche io faccio beneficenza, non mi fido delle associazioni che raccolgono i soldi.
    Apprezzi chi le fa nel campo della ricerca, anche se non dovremmo essere noi comuni cittadini ad aiutarli ma lo stato che ne ha fin troppi di soldi.
    Beneficenza o elemosina ai poveri sono proprio contrario! Per la prima perché bisogna insegnare loro a pescare, non a far trovare un pesce sul tavolo, la seconda perché è gente che non ha voglia di fare un cazzo, zingari e negri che vendono i calzini fuori dai supermercati. Hai mai visto uno di colore in cantiere? Uno su un milione, forse.
    Riguardo la prima parte del post, per me è giusto che si renda pubblico.

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    1. Quello che amo di te è che non hai paura di dire quello che tantissimi pensano, ma per falso buonismo nascondono.
      E no. Da me non vendono manco i calzini..
      Si piazzano davanti ai supermercati, all'ospedale, al cimitero, al mercato, ecc, ed estorciono denaro.
      Perché per me è vera estorsione.
      Come per i parcheggiatori abusivi (e lì mi dà ragione persino la Cassazione).

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    2. Quelli che chiedono insistentemente i soldi ce ne sono anche qui ma ho voluto citare i meno peggio. E i peli sulla lingua non li ho anche per loro, la mia risposta è sempre la stessa "vai a lavorare!".

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    3. Idem. Però aggiungo "che non la forza non ti manca"...

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  13. Il volontariato così come la beneficenza devono nascere spontanee e senza secondi fini se non quello di "donare" un po' di se stessi agli altri.
    Si sa che i vip mirano ad avere pubblicità o a ritornare alla ribalta se le luci su di loro si sono un po' affievolite...quindi si secondo me loro lo fanno per pubblicità ammesso e concesso che lo facciano veramente.
    Personalmente non ho mai fatto grande beneficenza se non qualche spicciolo e ho smesso del tutto di farla quando i miei genitori sono stati licenziati più di 5 anni fa senza speranze ne' di pensione ne' di ritornare nel mondo del lavoro e noi figli ci siamo rimboccati le maniche per non farli finire sotto un ponte.
    Qualcuno potrebbe definirlo egoismo perchè c'è gente che sta peggio, può essere ma io preferisco definirla una questione di principio: se ho qualche soldo in più preferisco darlo ai miei per non farli stare sempre con l'acqua alla gola piuttosto che a gente sconosciuta che non so come li spende.

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    1. Direi che avete fatto benissimo, altro che!
      Sicuramente i tuoi genitori avrebbero fatto altrettanto con te e con i tuoi fratelli.
      L'unione di una famiglia si nota soprattutto nei momenti di difficoltà. Quindi, vi fa molto onore non averli abbandonati.
      Davvero.
      Chapeau.

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  14. in quinta elementare decisi di regalare un mio paio di scarpe usate a un compagno bisognoso. Prima di consegnarle avvisai il maestro mi chiese se volessi che a dargliele fosse lui in modo che il regalo restasse anonimo. mi opposi risentito, volevo che il mio compagno sapesse che ero io quello "buono". ho impiegato mezzo secolo a rimediare a quell'incresciosa vanità.
    massimolegnani

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    1. Voglio pensare che il tuo mostrarti buono fosse, all'epoca, esente da qualsiasi vanità, ma solo un modo per ricevere un abbraccio denso di gratitudine.
      Poi, sicuramente, nel mezzo secolo avrai imparato la lezione..
      Benvenuto qui da me e grazie del tuo intervento.
      Un bacio

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  15. Non ne ho quasi mai fatta, solo con gli sms qualche volta, e comunque sono dell'idea che bisogna farla in silenzio, e non per ripulirci la coscienza, ma per puro volere.

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    1. E hai proprio ragione. Anche se agli sms non ci voglio più pensare..

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