giovedì 23 maggio 2019

Tutta la vita in un pugno

La ragazza che vedete in foto è Deborah, una studentessa modello di 19 anni, figlia dell'ex pugile Lorenzo Sciacquatori.
Da qualche anno la ragazza convive con un terribile segreto nel cuore, e sulla pelle.
Suo padre, infatti, confuso dai fumi dell'alcool e da un'ira che non riesce più a gestire, riversa la sua frustrazione sulle donne della sua vita, picchiandole ed umiliandole.

Così, una sera, Lorenzo torna a casa più ubriaco del solito, e si scaraventa contro sua moglie, sua madre, sua sorella e sua figlia, che tentano invano di sfuggirgli.
Deborah, che ha appreso le tecniche della boxe, lo implora di smetterla, ma non riesce a dissuaderlo.
Così, nel tentativo di fermarlo, gli sferra un pugno che, però, risulterà fatale.
Lorenzo muore sul colpo e, inizialmente, la ragazza viene sottoposta al regime degli arresti domiciliari per omicidio colposo. Accusa che, due giorni dopo, viene tramutata in eccesso di legittima difesa, con annessa revoca della misura cautelare.
Probabilmente il caso sarà archiviato, e Deborah non dovrà scontare un solo giorno di carcere per aver semplicemente salvato la sua vita e quella del resto della famiglia.
Di sicuro, però, conviverà per sempre col senso di colpa nel cuore.
L'amarezza di aver ucciso un padre a cui, nonostante tutto, voleva un gran bene.

Ho pensato molto a questa storia prima di decidere di scrivere queste righe.
Io che un padre l'ho perso prematuramente, non posso immaginare come avrei potuto sopravvivere con l'idea di essere responsabile della sua morte.
Al tempo stesso, non so cosa gli avrei fatto se lo avessi visto pestare a sangue mia madre, o se avessi subito in prima persona la sua violenza.

Per fortuna, nessuno di noi può capire cosa si provi ad essere vittime di determinate circostanze.
Quello che so, però, è che l'amore per un genitore o per un figlio ci porta a perdonare qualsiasi angheria. O quasi.
Sono certa, quindi, che Deborah amasse profondamente suo padre, e che la sua vita non sarà più la stessa.

Forza ragazza.
Vorrei dirti che il tempo ti aiuterà a dimenticare, ma non credo che sarà così.
Spero, però, che troverai la forza per andare avanti, ricominciando da dove tutto è finito, e mai più sarà.
Abbraccia tua madre, tua nonna, tua zia, e pensa a tutte quelle donne che non hanno saputo o potuto difendersi.

26 commenti:

  1. Non ha niente di cui rimproverarsi. L'unica cosa che meritava quell'omuncolo era questa, o la galera a vita. Ma siccome la galera a vita in Italia non la danno neanche a chi ammazza... spero che lei possa riprendersi, perché ripeto,non ha nulla di cui incolparsi

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    1. Sicuramente Nia.
      Ma proprio perché è una ragazza per bene e di sani valori, non sarà facile scrollarsi di dosso l'idea di aver ucciso una persona.
      A maggior ragione suo padre.
      #iostocondeborah

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  2. Povera ragazza, con tutto quello che ha subito, anche questa amarezza.

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    1. Spero che l'amarezza possa lasciare il posto alla consapevolezza di aver salvato la vita di sua madre, sua zia e sua nonna. Oltre che la propria.

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  3. Ci sono tante donne che subiscono maltrattamenti ogni giorno senza denunciare, bisogna assolutamente fermare questa piaga e non rimanere mai in silenzio.
    Saluti a presto.

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    1. Il vero problema è che quelle che denunciano rimangono comunque in pericolo di vita.
      La giustizia italiana è troppo lenta. Purtroppo.

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  4. A MIO PARERE , NON SI Può AMARE UN AGUZZINO che ti rovina l'esistenza PADRE O NON PADRE.
    L'amore non nasce solo dal DNA, ma dalla stima e la gratitudine.
    Cristiana

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    1. Hai ragione Cri, ma quando uno aguzzino lo diventa molti anni dopo, quando l'amore già c'è ed è forte, diventa difficile inquadrarlo come un nemico.
      Almeno così credo.

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  5. Ciao Claudia! Io credo che questa ragazza si sia sentita molto sola… le istituzioni sono molto più indifferenti di quel che dicono di essere; come hai sottolineato tu, anche se denunci, resti comunque in pericolo; parenti, vicini e conoscenti voltano la testa dall'altra parte, forse anche per paura di essere picchiati e minacciati a loro volta.

    Ricordo benissimo che una volta stavo guardando una puntata di CSI con mio papà e la protagonista era una donna che, esasperata dal marito che la picchiava, ad un certo punto si era voltata con in mano un coltello da cucina e lo aveva piantato nel fianco dell'uomo. Io avevo esclamato: "Oddio, che coraggio!" e papà mi aveva risposto: "Io avrei detto: che disperazione!"

    Credo che a Deborah sia successa una cosa del genere. In quel momento si è difesa, ma era così disperata che quel pugno è stato fatale. Giustissimo che sia stata rilasciata, che sia stata riconosciuta la legittima difesa, ma credo che quella disperazione la inseguirà ancora per tanto tempo.

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    1. Sicuramente non poteva immaginare di colpirlo a morte.
      Una ragazza così giovane non può pensare di uccidere a mani nude un uomo molto più forte e grande di lei.
      Magari se gli avesse sparato la situazione sarebbe stata più complessa, sebbene io sarei stata comunque dalla sua parte.

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  6. Anche se non ai livelli di questo ex pugile, non ho avuto un padre facile, diciamo non ho avuto un padre esattamente amorevole e amabile...
    Detto ciò, sarei stato pronto a fare come Deborah per difendere mia madre, se fosse stato necessario.

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    1. Immagino che lo saremmo stati tutti.
      E la tua testimonianza mi fa sentire tanto fortunata di aver avuto un Padre che mi ha inondata di amore, sebbene solo per 24 anni.

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  7. E' stata forte e dovrà esserlo ancora a lungo.
    Una gran brutta vicenda, non poteva comportarsi diversamente.

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  8. Che dire? La vita è così, ti mette di fronte a momenti difficili e bisogna reagire, forse non in questo modo, ma in questo caso la si può giustificare.

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  9. Ecco, oggi riesco a leggere questo tuo post e ne sono felice. Primo perché questo fatto è accaduto a non più di qualche chilometro da casa mia, non conosco Deborah ma chissà quante volte ci saremo incrociate.
    Secondo, perchè il fatto in se stesso mi ha molto sconvolto.
    Non è facile esprimere un giudizio: o meglio, ci vuole molta delicatezza nel farlo... Sicuramente la vita di questa ragazza non sarà più la stessa, ma lei stava solo difendendosi e difendendo la sua famiglia. Se potessi, le direi che ha fatto bene, che io avrei fatto la stessa identica cosa, che è stato un incidente e che il vero colpevole non è di certo lei, bensì quel padre che padre non era più. Un padre (o una madre) non è chi ti mette al mondo ma chi ti cresce con amore e non ti pone nella condizione di dover difendere la tua vita da violenze o angherie di qualsiasi genere. E non voglio aggiungere altro, per non urtare magari la sensibilità di chi ritiene che anche questo genere di padri vadano aiutati e perdonati. Il perdono e l'aiuto tocca anche guadagnarseli.

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    1. Sono perfettamente d'accordo con te.
      Non sono cattolica e non tifo per il perdono a tutti i costi.
      Anzi.
      Il perdono, la stima, l'affetto e tutto il resto vanno meritati.

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  10. E' stato già detto , non ha ucciso volontariamente , quel colpo è
    stato solo fatale , io la assolvo . Non credo andrà mai in prigione ,
    forse la sua prigione sarà il rimorso ma le auguro che con il tempo
    diventi sempre più leggero .
    Mi sovviene che anni fa , al paese di mio marito ,mattino presto ,
    2 tizi bussarono per entrare nel suo bar . Il titolare ha preso il
    suo fucile da caccia ai cinghiali , è uscito e li ha rincorsi .
    Il primo è stato colpito alla schiena ed è morto , l'altro , ferito,
    è riuscito a cavarsela . Conclusione :Il titolare ha fatto qualche
    mese di galera , poi è stato assolto per " eccesso di legittima
    difesa ". Ma che difesa ? Erano disarmati , nessuna effrazione e
    scappavano . Mah!!!
    Auguri a Deborah che forse si è salvata e ha salvato le altre vite.Con la forza della disperazione io gli avrei dato una forte padellata
    in testa ...
    Ciaooooooooo Laura


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    1. Nel caso che citi, effettivamente, non mi pare che la legittima difesa c'entri molto.
      Nella vicenda che coinvolge Deborah, invece, è così palese che lei non abbia colpa, che sfido chiunque ad accusarla.
      Buona serata.
      Bacio.

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  11. Ho letto in giro che chiedeva scusa al padre , che le dispiaceva di averlo mandato in ospedale con quel pugno...o coltellata.
    Mi ha fatto tristezza.
    Sempre dai giornali leggo che non l'avevano neanche informata della morte del padre, non so.
    Spero superi presto il rimorso o i sensi di colpa .
    Sempre suo padre era.
    Scrivo questo perchè di primo impatto avrei affermato che ha fatto bene ( e lo penso tutt'ora )a difendere lei e tutte le altre da quell'uomo violento...e che probabilmente sarebbe riuscita a metabolizzare quello che ha fatto , non piangendo troppo.
    Adesso purtroppo per quello che scrivo all'inizio ho i miei dubbi...
    Ciao

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    1. Mi cogli impreparata. Non ho letto di nessuna coltellata
      Spero si tratti di una fake news. In ogni caso, io mi sentirei di assolverla.

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  12. Si si l'assolvo anch'io .
    Mi spiace che lei ci stia male per quello che ha fatto.
    Ho sentito alla tv ieri e letto qua in rete che aveva preso anche un coltello dalla cucina per difendesi ...non hanno sottolineato se l'abbia usato contro il padre.

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    1. Immagino che in momenti concitati come quelli, si afferri qualsiasi cosa si trovi, per salvarsi la vita.

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  13. Sono addolorata per Deborah e per la sua famiglia...non si vorrebbero mai leggere notizie come questa...un caro saluto

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