Belle da morire: impariamo ad accettarci

Premetto che lo scopo del mio post non è giudicare coloro che si sottopongono ad interventi di chirurgia estetica per motivi alquanto futili, ma spronare donne e uomini ad amarsi e piacersi per come sono, con pregi e difetti, rughe e lentiggini, smagliature e vene varicose.
La mia riflessione nasce in seguito ad un episodio di cronaca avvenuto la scorsa settimana.
Una 39enne di Monza si era rivolta ad uno studio estetico per sottoporsi ad una liposuzione ai glutei.
Nel momento in cui i medici le hanno somministrato l'anestesia, la paziente è andata in arresto cardiaco e, a distanza di pochi giorni, è deceduta.

A quell'età si ha ancora tutta la vita davanti. Si può spaccare il mondo, viaggiare, divertirsi, creare una famiglia, ridere, ridere e ancora ridere.
Eppure, alcuni, a causa di un complesso di natura estetica, o semplicemente per sentirsi più belli, scelgono di ricorrere alla chirurgia riportando, in alcuni casi, danni permanenti.

Ho sempre avuto il seno molto piccolo, ad esempio.
Persino mentre allattavo non superavo la terza misura, o anche meno.
Molte volte, negli anni, ironizzavo sul fatto che prima o poi mi sarei regalata "delle tette da urlo".
Era una battuta. In verità, non rischierei mai la mia vita per vedermi più attraente anche perché, per fortuna, ho sempre puntato più sull'intelligenza e sulla simpatia che sulla bellezza.

In ogni caso, dicono che prima di effettuare un qualsiasi intervento chirurgico bisognerebbe rivolgersi ad uno specialista. Ma come si può essere certi che un medico sia bravo più di un altro?
Da quando vivo a Monopoli ho cambiato ben tre medici di famiglia (sempre consigliati da conoscenti), perché si sono rivelati incapaci per quel che mi riguarda.
Eppure, per amici e parenti sono bravissimi, ma con me hanno toppato. Quindi?
Credo che ci voglia solo tanta fortuna, per beccare quello giusto.

Dunque, l'unico consiglio SICURO che mi sento di darvi è di pretendere meno da voi stessi, imparando a piacervi.
Perché, in assenza di difetti gravi che compromettono il vostro stato di salute, non saranno un lato B da urlo e delle labbra a canotto a rendervi più piacenti.
Poi, e perdonate la schiettezza, meglio essere brutti in vita che belli da morti.